Campionato delle società sportive contro i rincari

“Dai Como dona!” è la sfida a chi raccoglie più fondi. Scatta il "ritiro invernale" per attrezzarsi e a marzo si scende in campo

Campionato delle società sportive

"La crisi energetica, l’inflazione, il levitare dei costi, le difficoltà economiche di un numero crescente di famiglie stanno creando anche nella nostra provincia uno scenario inaccettabile: bilanci associativi dissestati, attività ridotte, ragazzi fermi. Lo sport è un valore, ma ora va difeso". Così l’associazione Promotori del Dono lancia il primo campionato di raccolta fondi fra le società sportive dilettantistiche della provincia di Como.

Un’iniziativa inedita nel panorama nazionale, sostenuta da Fondazione Comasca e Bcc di Cantù, in collaborazione con Oinp e Associazione Sguardi e con il patrocinio di Coni, Panathlon e A.S.C. "Dai Como – Dona per lo sport!": il titolo e il tifo, da stadio. La sfida entrerà nel vivo dal 4 marzo al 30 aprile ma le iscrizioni sono già aperte: a vincere sarà la società che riuscirà a raccogliere più donazioni per far fronte ai rincari e anche per aiutare le famiglie che rischiano di ritirare i propri figli.

Gli aggiornamenti della classifica si vedranno su una piattaforma ad hoc. Nel frattempo però scatta il "ritiro invernale": ogni società avrà la possibilità di attrezzarsi al meglio anche grazie ad un corso di crowdfunding e a servizi che saranno messi a disposizione.

"In questi anni la Fondazione ha investito tanto per aiutare le associazioni a cogliere le straordinarie risorse insite nella promozione del dono - spiega Angelo Porro, presidente della Fondazione Comasca -, una pratica del tutto distante da qualsiasi questua o estemporanea lotteria... Questo progetto vuole proseguire e intensificare un pressing che non ci stancheremo mai di esercitare. Solo con questa tattica si potrà infatti vincere la partita". Si "attiva lo spirito di competizione", ricorda Bernardino Casadei, presidente dell’associazione Promotori del dono, si "sperimenta la gioia che regala il donare" e i ragazzi "vedranno scongiurato il rischio di essere distanziati da ciò che più amano e fa loro un gran bene". Come hanno - loro malgrado - sperimentato durante la pandemia, che ha penalizzato in particolar modo lo sport.

"Durante il lockdown ne abbiamo avuto prova tangibile - ricordano i promotori del campionato di raccolta fondi - lontani da campi e palestre, molti giovani si sono ritrovati schiacciati da una sofferenza pesante ad ogni livello. E i genitori? Con i figli spesso ciondolanti in casa o rinchiusi nelle loro camerette, hanno tutti potuto sperimentare l’importanza, spesso decisiva, di un alleato educativo com’è appunto lo sport. Il problema di allora rischia adesso di ripresentarsi in maniera più grave".

A “Dai Como! - Dona per lo sport“ possono partecipare tutte le società sportive dilettantistiche della provincia (info su www.daicomo.it).

"Una bellissima iniziativa - commenta Marco Riva, presidente del Comitato Regionale Coni Lombardia - arriviamo dal periodo legato al Covid, con il settore sportivo tra quelli più colpiti e ora ancora più necessario, perché attento alla salute, alla socialità, alla parte educativa. Alla ripresa hanno partecipato con dedizione, competenza e passione dirigenti, tecnici e atleti, siamo forti anche degli ottimi risultati italiani, ma ora c’è un’altra problematica sul percorso: i costi dell’energia, davvero importanti. È necessario l’intervento economico delle istituzioni, ma sono fondamentali anche iniziative come questa, che puntano sul lavoro di squadra". Si guarda anche a Milano-Cortina 2026: "Il motto Olimpico è ’Più veloce, più in alto, più forte. Insieme - continua Riva -. Solo lavorando insieme possiamo affrontare periodi difficili. Lo sport è un ottimo veicolo da tanti punti di vista, educativo, sociale, fa bene alla salute e alla comunità. E le Olimpiadi sono un ottimo strumento per la diffusione dei valori: non c’è solo la parte agonistica, lo sport è attività essenziale e bisogna andare incontro alle famiglie, anche con collaborazioni tra partner pubblici e privati. Questa iniziativa, come diceva Madre Teresa di Calcutta, è solo una goccia. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe".

Si.Ba.