di Roberto Canali
A osservarle dall’alto della Colma di Sormano le stelle sembrano più luminose, quasi a portata di mano. Senza le luci dei paesi che si fermano qualche chilometro più in basso, senza il disturbo dei fanali delle auto che soprattutto nelle notti d’inverno non si spingono fin quassù per la gioia del Gruppo Astrofili Brianza che da oltre trent’anni - correva l’anno 1988 - ha trasformato la Colma nella propria casa. Ogni notte la cupola dell’osservatorio si apre e il grande telescopio scruta le regioni più recondite del sistema solare alla ricerca di asteroidi e comete. L’ultimo è stato osservato solo una decina di giorni fa, un asteroide di 500 metri di diametro catalogato come potenzialmente pericoloso per la Terra fotografato mentre si muoveva sullo sfondo delle stelle nella costellazione della Sagitta, “appena” un paio di milioni di chilometri sopra le nostre teste. Altre volte l’universo riserva anche altre sorprese. "Abbiamo osservato NGC6888, la nebulosa Crescente nella costellazione del Cigno scoperta da William Herschel nel 1792, si tratta una categoria di stelle molto rare caratterizzate da altre temperature, massa elevata ed età avanzata – spiegano gli astrofili -. La sua forma è quella di una bolla, che si estende per circa 20-25 anni luce e che nasconde al suo interno una stella catalogata con la sigla WR 136. Al suo confronto il sole impallidisce: è 21 volte più massiccia e 600.000 volte più luminosa. Quello che però gli fa difetto è la longevità: se il nostro Sole ha circa 5 miliardi di anni di età e continuerà a splendere per altrettanto tempo, la WR 136 ha “soltanto” 5 milioni di anni eppure è già arrivata alla fine della sua vita, che si stima avverrà nel giro di pochi millenni".
È una scuola dove c’è sempre da imparare l’universo e per questo alla Colma di Sormano stanno lavorando a un nuovo osservatorio che dovrebbe essere ultimato entro la primavera. "Manca la seconda cupola sotto la quale verrà alloggiato il telescopio. Gli operai stanno lavorando per riuscire a completare il tetto prima dell’arrivo della prima neve". Il nuovo polo astronomico si articolerà in tre parti: una zona di seminterrato con biblioteca e stanze attrezzabili a dormitori, un’area al piano rialzato con reception, bookshop e open space di 150 metri quadrati per congressi e mostre, infine l’osservatorio e il planetario, dotati rispettivamente di una cupola di 5 metri dove troverà posto il telescopio e di una grande cupola del diametro di 8 metri. Grazie al programma di cooperazione Interreg tra Italia e Svizzera, al quale partecipano il Politecnico di Milano e l’Università dell’Insubria, gli astrofili e il Comune di Sormano avevano ottenuto un milione di euro al quale adesso occorrerà aggiungere altri 200mila per colpa dell’aumento del prezzo delle materie prime. Tutta colpa della guerra e dell’aumento dell’inflazione, ma forse a cercare bene anche questo era scritto nelle stelle.