Guida intergalattica per spettatori. Esagerato? Meglio ridimensionare. Diciamo tremila battute di consigli su cosa non perdersi della generosissima proposta teatrale milanese. Con una premessa: fra le righe verranno dimenticati palcoscenici e progetti di valore. Inevitabile. Che altrimenti ci vorrebbe davvero una lonely planet. Ma a teatro è bello anche perdersi senza mappa. Inciampare nella sorpresa. Lasciarsi stupire. Di Piccolo ed Elfo Puccini si è parlato ampiamente. Anche fra queste pagine. Del primo a dover scegliere, l’"Hamlet" di Latella per tutto il mese allo Studio e il "Romeo e Giulietta" di Martone. Ma senza dimenticare i percorsi degli artisti associati, a partire dal nuovo di Pascal Rambert o l’Hedda Gabler di Liv Ferracchiati. In corso Buenos Aires le riprese delle produzioni storiche del gruppo ("Alla greca" di De Capitani dal 21 ottobre, "Alice Underground per le famiglie a Natale) e diverse ospitate di qualità: RezzaMastrella, il Riccardo III di Pierobon, Teatrino Giullare, "Le relazioni pericolose" di Rifici, il Tasso di Phoebe Zeitgeist, dal 13 protagonisti anche di una personale alla Contraddizione.
Al solito eterogenea la stagione del Franco Parenti, dove si rivedono "Il malato immaginario" di Andrée Ruth Shammah con Gioele Dix e l’ottimo "Costellazioni" di Raphael Tobia Vogel, in lunghissima tenitura. A novembre da segnarsi in agenda "L’amore del cuore" di Caryl Churchill per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli. Spostandosi in Triennale, sarà da visitare l’installazione "EL" del grand invité Romeo Castellucci. Ma incuriosiscono (e molto) lo schubertiano "Winterreise" di Mundruczó e a "Au bord" con Monica Piseddu. La stagione del Menotti è dominata dall’arrivo il 27 ottobre de "Il compleanno" di Peter Stein. Imperdibile. Così come a Teatro i "Esequie solenni" di Tarantino per la regia di Martinelli, con protagoniste Elena Arvigo ed Emanuela Villagrossi.
MTM sta puntando forte su "La cena dei cretini" al Leonardo. Ma anche Medea di Renda, Syxty, il Goldoni di Loris con l’Out Off. Al Manzoni Ozpetek con "Mine vaganti", seguito a febbraio da "Amanti" di Cotroneo, che piace sempre. Nel cartellone Cabaret il lanciatissimo Max Angioni, Mannino, Pintus.
Il Carcano? Da Chiodi a Baracco, da Cescon alle direttrici Lella Costa e Sinigaglia. Per una stagione che pare determinante per definire il futuro prossimo in Porta Romana.
Al Filodrammatici si potrebbe optare per "A casa allo zoo" di Fornasari, "Closer" di Falco e "Lucido" di Ferrini. Si va sul sicuro. Così come al Fontana con i musical di Gipo Gurrado, il Jokerman di Maccagno, l’ottimo Vanja di Gonella.
Mentre ci vorrebbe un’altra pagina per il cuore indipendente di Milano: da Zona K a Linguaggicreativi, dal Cooperativa di Niguarda al Pim Off, dal Tertulliano ad Alta Luce, Pacta, Oscar, Campo Teatrale, il gusto pop del Martinitt, Factory32. Belle sorprese a prezzi onesti. Ma teatro significa anche grandi show. Orizzonte sfaccettato. Gli Stomp stanno per dare una scossa al Lirico, dove per le feste tornano Ale e Franz; agli Arcimboldi il Rocky Horror, prima di un mese con la superstar Checco Zalone (dal 20 dicembre); al Nazionale "Sister Act" di Chiara Noschese; al RePower i Legnanesi, seguiti da Grease. Mentre se preferite vestirvi bene e andare alla Scala, il 7 si apre con il "Boris Godunov" di Kasper Holten. Ma arriveranno anche La Bohème zeffirelliana e l’Andrea Chénier di Martone. C’è solo da scegliere.
Diego Vincenti