La via della seta da Garlate ad Abbadia

I progetti e la creatività degli studenti de Politecnico per restaurare e valorizzare i due gioielli museali

Due musei da valorizzare, da conservare e da raccontare, con una vocazione molto forte, legata alla storia del territorio lecchese, alla sua seta. Così gli studenti del Politecnico si sono messi al lavoro per creare nuove trame attorno al Civico Museo della Seta Abegg di Garlate e al Civico Museo Setificio Monti di Abbadia Lariana, al centro del corso e del laboratorio di restauro architettonico di Ingegneria Edile-Architettura del Polo territoriale di Lecco. Entrambi sono parte integrante del Sistema Museale della Provincia di Lecco.

Il primo gruppo, guidato dalla professoressa Tiziana Bardi, si è dedicato alla perla di Garlate e, in particolare, alla sua ala Est per cercare di sottrarla al degrado. Dopo diversi sopralluoghi e aver fatto una diagnosi dell’edificio, completa di mappatura dei materiali e analisi del degrado - anche con un’indagine termografica - gli studenti sono ripartiti da storia e rilievi tecnici per sviluppare proposte concrete, da condividere con l’amministrazione comunale. A ottobre sarà organizzata una mostra per condividere i risultati. "L’idea è quella di basarsi su un percorso di analisi storica-architettonica e del degrado per interventi di restauro, offrendo uno spunto per la valorizzazione – sottolinea la professoressa Bardi –. Da anni porto avanti il progetto ’Idee al quadrato’, che lega la parte di restauro e di intervento storico e architettonico alla parte più comunicativa, per riuscire a trasmettere il progetto a un pubblico che non è per forza del settore. Così, settimana per settimana, gli studenti hanno creato poster con le idee chiave. Un mosaico con lo storytelling del percorso associato a immagini e con ancore scientifiche e accademiche forti". Diventa una sorta di “bussola“ per gestire il progetto nelle fasi successive. Più di 30 studenti si sono occupati per quattro mesi del Museo della seta di Garlate e della sua “ala Est“, la più nobile, che dà verso il lago, e che da dicembre 2021 è tornata in possesso del Comune. Sarà reintegrata nel patrimonio culturale. "Nei progetti degli studenti la valorizzazione passa attraverso il filo dell’acqua, oltre che della seta", spiega Bardi.

A 14 chilometri, sempre lungo la “via della seta“ e dei laghi, il secondo gruppo si è concentrato sul caso di studio del Museo Setificio Monti ad Abbadia Lariana. Il processo ha previsto sopralluoghi anche per la mappatura dei materiali, dei degradi e per gli accertamenti diagnostici. Il progetto di conservazione consente sia la trasmissione dei valori storici-architettonici del manufatto sia la valorizzazione e funzionalità degli spazi interni dell’ex filatoio ottocentesco: di particolare rilevanza c’è il piano sottotetto, oggi non accessibile e usato come deposito, che potrebbe regalare sorprese. "Il corso si basa sull’analisi di edifici vincolati che dovrebbero essere tutelati e conservati – spiega la professoressa Alessia Silvetti –. Ogni anno si cerca di coinvolgere le amministrazioni locali o enti e associazioni presenti nella Provinvia di Lecco in modo da poter collaborare insieme, fornendo stimoli e input alla valorizzazione di edifici che identificano il territorio. Ad Abbadia è già stata organizzata una mostra all’interno del Museo e anche un concorso di idee che ha reso partecipe tutta la popolazione in un piano di rilancio del museo". Nella rosa di cinque progetti dedicati al Setificio Monti e all’edificio accanto che ospita la scuola secondaria di primo grado (ripensato dai ragazzi come centro culturale, mercato coperto, ostello, birrificio o spazio laboratoriale) è stato scelto quello degli studenti Alessandro Allara, Davide Piazza, Matteo Tagliani, Gianni Tasca, Lorenzo Usai. Il museo sarà più accessibile, riconoscibile e connesso al paese.

Si.Ba.