Attrice, imitatrice, conduttrice, ballerina, “influencer professionista dal 2021” (come si definisce ironicamente lei) e adesso anche scrittrice. Non finisce di sorprendere la 35enne lodigiana Brenda Lodigiani. La sua ultima sfida è il romanzo intitolato “Accendi il mio fuoco” (edito da Sperling & Kupfer) in cui la protagonista si chiama Kelly (chiaro il collegamento con la serie televisiva americana dell’ultimo decennio del secolo scorso “Beverly Hills 90210” in cui Kelly era una delle protagoniste insieme a Brenda, il suo nome). Nel volume parla anche per la prima volta delle sue origini sinti.
Brenda, il suo primo romanzo. Come le è venuta la voglia di scrivere un libro?
"Non è stata un’idea partita da me. È stato il mio editor Francesco Gungui a chiedermi se avessi una storia da scrivere. Io ci ho pensato un po’ su e alla fine l’ho trovata, pescando dal mio vissuto. E le cose che mi sono piaciute di più poi durante lo sviluppo di questo lavoro sono state la possibilità di sperimentare una libertà creativa, che spesso in televisione non ho e poter svelare cose di me che nessuno ancora conosceva".
Che storia troviamo nel romanzo?
"È la storia di Kelly, una protagonista che assolutamente non fa pensare a me (dice in modo ironico, ndr) e che intraprende un viaggio in camper con la sua famiglia da Milano a Brindisi, dove deve fare la madrina al battesimo della figlia di sua cugina Cameron con cui passava le sue estati da ragazzina. Durante il tragitto emergono ricordi e flashback. Nel libro si possono trovare tre versioni di Kelly: quella da piccola che viveva a Fossena (piccolo borgo di provincia dimenticato da Dio con qualche bottega, tantissimi bambini e in cui dominava la noia e che ricorda tanto la zona di Lodi di Torretta in cui l’autrice è cresciuta), la giovane donna mamma e la Kelly del futuro".
In che percentuale é autobiografico?
"Questo voglio mantenerlo segreto. Diciamo che c’è molto. È un romanzo in cui c’è tanta umanità, a partire dal campo nomadi in cui Kelly è cresciuta con gli zii o sulle roulotte (Brenda Lodigiani ha svelato le sue origini sinti: sua nonna, che viveva nelle carovane, aveva abbandonato sua mamma affidandola a una famiglia di Gagi, ovvero persone non nomadi). La protagonista parte da Milano con uno spirito che possiamo definire radical chic e alla fine del viaggio ritrova se stessa".
Parafrasando il titolo del volume cosa accende il suo fuoco nella vita reale?
"Il titolo è una citazione della canzone “Light my fire”. Tra le pagine si respira molta musica. Kelly, nella sua cameretta aveva un poster di Jim Morrison e, a un certo punto del viaggio, ha un’allucinazione: Jim Morrison si stacca dalla parete inizia un dialogo a mio avviso molto divertente con lei. Nella mia vita, in questo momento, ad accendere il mio fuoco direi che è il lavoro: mi sta dando tante soddisfazioni".
Brenda Lodigiani è anche una delle protagoniste del GialappaShow (programma televisivo in onda su Sky e Tv8 e di cui è da poco finita la seconda stagione) nel quale si cimenta con diverse parodie. Virali sono diventate quelle dell’androide Ester Ascione e della cantante Annalisa. Come è avvenuto l’incontro con la Gialappa’s Band?
"Avevo conosciuto Marco Santin (uno dei due componenti attuali della Band insieme a Giorgio Gherarducci, dopo che Carlo Taranto ha lasciato il gruppo) tanti anni fa nei corridoi di RadioDue ed eravamo diventati amici. Poi ci siamo ritrovati e abbiamo deciso di iniziare questo lavoro insieme. Ci tenevamo a proporre un bel prodotto, con la Gialappa’s che è tornata al suo spirito originario pur strizzando l’occhio alla modernità. Adesso le clip sono diventate più corte perchè devono poter essere visualizzate anche sui telefonini tramite Instagram piuttosto che TikTok".
Come è nato il personaggio dell’androide Ester Ascione?
"L’anno scorso si parlava tanto di intelligenza artificiale e con gli autori volevamo portare disturbo. Abbiamo ragionato molto sul come sviluppare il personaggio, se farlo intervenire in collegamento o altro. Alla fine io mi sono convinta che dovesse avere una sua fisicità e che dovesse anche camminare in modo autonomo. Inoltre doveva muoversi in modo veloce. Gli autori mi hanno così chiesto se sapessi andare con l’overboard. Io mentendo spudoratamente ho detto di sì, poi ho iniziato a esercitarmi nel corridoio di casa sfracellandomi tante volte anche contro il mio cane".
E il nome come vi è venuto?
"Volevamo qualcosa di esotico, ma anche di molto italiano".
Piace tantissimo anche la parodia della cantante Annalisa...
"Sì. In questo caso l’idea è stata di Marco Santin che non ne poteva più di sentire “Mon amour”. Io allora ho studiato Annalisa e mi sono divertita a trovare una chiave che potesse funzionare: alla fine l’abbiamo destrutturata quasi completamente ed è rimasto solo “uuuuh” “aaaah”. È stata una bella sfida perchè Annalisa è una delle cantanti maggiormente di successo in questo momento del panorama musicale italiano insieme ad Elodie".
Questo lascia pensare che una delle sue prossime parodie potrebbe essere quella di Elodie?
"Vediamo. Prima deve laurearsi. Io faccio solo laureate".
Annalisa si è arrabbiata?
"Io le ho scritto, complimentandomi con lei, quando Amadeus ha comunicato che sarebbe stata nel cast del prossimo Festival di Sanremo. E lei mi ha risposto ed è stata carina. Ci tengo comunque sempre a dire che le mie parodie vogliono essere sempre degli omaggi ai personaggi".
Ci sono già progetti per l’inizio del 2024?
"Sì dovrebbe andare in onda il reality “Celebrity Hunted” (Caccia all’uomo) su Prime, un programma registrato da me in coppia con Herbert Ballerina. Inoltre proseguirò con la promozione del mio romanzo e in primavera ci sarà una nuova stagione, la terza, del GialappaShow".
Nel pomeriggio di domenica 10 dicembre Brenda Lodigiani ha presentato “Accendi il mio fuoco” a Lodi, nella libreria Mondadori di piazza della Vittoria. Che momento è stato per lei?
"È stato molto bello. C’era tanta gente. È sempre bello tornare a casa. Io poi ci tenevo particolarmente che ci fosse una presentazione del libro a Lodi anche perchè nel libro la città si ritrova molto. Spero che i lodigiani lo leggano in tantissimi anche perchè io, anche se adesso vivo a Milano e recito ne “Il milanese imbruttito”, rimango sempre una “giargiana” (termine del dialetto milanese che indica chi non è di Milano, ndr).
Leonardo Giansante