Espone la “nipote d’arte“. Personale di Enrica Groppi: "Cerco la spontaneità"

Codogno, dipinti in ventrina fino al 25 aprile nei locali della Pro loco. Il nonno, maestro di paesaggi e natura morta, è stato pittore di fama nazionale.

Codogno, dipinti in ventrina fino al 25 aprile nei locali della Pro loco. Il nonno, maestro di paesaggi e natura morta, è stato pittore di fama nazionale.

Codogno, dipinti in ventrina fino al 25 aprile nei locali della Pro loco. Il nonno, maestro di paesaggi e natura morta, è stato pittore di fama nazionale.

Ha aperto i battenti domenica pomeriggio e resterà visitabile fino al 25 aprile, negli spazi della Pro loco di Codogno di piazza XX Settembre, la mostra personale Enrica Groppi, artista “nipote d’arte” che per la seconda volta espone “a casa”. Enrica Groppi è infatti nata a Codogno, nel 1973. Suo nonno era il pittore Enrico Groppi, pittore di fama nazionale nato a Codogno nel 1911 e scomparso a Milano nel 1972, a soli sessantun anni. Egli aveva iniziato a dipingere da ragazzo frequentando lo studio di Angelo Prada a Casalpusterlengo. Poi passò presso Ottavio Steffenini, pittore nato a Cuneo nel 1889. Partecipò a numerose mostre sindacali. Fu ripetutamente premiato alla “Rassegna di pittura” di Casalpusterlengo negli anni 1956, 1957, 1958. Partecipò alle mostre della Permanente e Biennali di Brera e al “Premio Bergamo”. Nell’aprile del 1959 fu protagonista di una mostra personale nella Galleria Gussoni di Milano. Le sue opere si trovano nella Civica Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e in parecchie collezioni private. Nella Raccolta d’Arte Lamberti di Codogno, in via Cavallotti, un’intera sala, la quarta del percorso, è dedicata a Enrico Groppi, riconosciuto anche come specialista nei generi del paesaggio e della natura morta. Nella Raccolta Lamberti ne sono presenti cinque esempi significativi. La nipote Enrica, laureata in Lettere, ha iniziato il proprio percorso artistico nel 2010, senza frequentare nessuna scuola d’arte. La critica la colloca quale pittrice lombarda contemporanea di matrice impressionistica.

Significativo, ai fini artistici della codognese è stato l’incontro con Simone Fappanni, storico e critico dell’arte. Enrica, prima di questa nuova mostra dei suoi lavori, ha già partecipato, su invito, a numerose collettive allestite a Piacenza, Cremona, Milano, Lodi, Soncino solo per citare alcune località. Dal 2018 è socia dell’associazione “Amici dell’Arte” di Piacenza, partecipa alle mostre biennali promosse dall’associazione stessa. I locali della Pro loco di Codogno avevano già ospitato i dipinti della artista codognese nove anni fa, nel 2016. Forte apprezzamento aveva riscosso, nel 2022, la mostra bipersonale allestita nel Palazzo Duemiglia di Cremona nel 2022 e intitolata “generazioni a confronto”. In quella sede i visitatori avevano potuto ammirare sia i dipinti di Enrica Groppi che quelli del nonno. Il quadro ideato dalla codognese e chiamato “Sogni infranti“ è anche riprodotto sulla copertina del volume di saggi intitolato “Tavolozze Rosa”. "Quando dipingo – racconta l’artista codognese – innanzi tutto soddisfo un mio desiderio interiore e quando penso di aver raggiunto il mio obiettivo provo un senso di appagamento". "Solitamente – aggiunge – impiego poco poco tempo a concludere un dipinto, la mia non è una pittura troppo meditata e studiata. Anzi non lo è per nulla. La mia è una pittura istintiva, frutto di quel momento creativo che non sempre si riesce ad avere. Per questo motivo non dipingo tutti i giorni, anche se mi piacerebbe". "Sono convinta – conclude Enrica Groppi – che più veloce è il tempo di esecuzione e più spontanea è l’opera. Alcuni quadri di piccole o medie dimensioni li concludo anche nell’arco di una giornata. Nei miei dipinti non cerco mai la precisione, ma la spontaneità".