
L’uomo di cultura a 360 gradi “prestato“ alla Provincia per 32 anni si racconta e svela l’edizione 2025 "Speriamo di essere un curatore abbastanza scaltro da collocare libro e scrittore nella sala giusta" .
Da Lodi a Milano. A volere l’avvicinamento a BookCity del capoluogo lombardo, primo partner esterno della manifestazione, è stato Fabio Francione.
Perché?
"Per una serie di coincidenze fortunate (e qualcuna sfortunata) sono tornato ad occuparmi di cultura, organizzando eventi all’interno della Provincia, ente pubblico per cui lavoro da ben 32 anni. Ho ritenuto che Book City si potesse espandere fuori della cintura metropolitana milanese, e ho ragionato sui “corridoi tecnologici“ che rendono Lodi città, sì, capoluogo, ma di prima prossimità con Milano. Per uno scrittore, come me, prestato alla burocrazia, il passo è stato davvero breve".
Scrittore di cinema e musica (pure di arte di mangiar bene per La Nave di Teseo), drammaturgo, esperto di teatro, curatore della mostra milanese a Palazzo Reale nel 2019: ‘Paolo Grassi... senza un pazzo come me, immodestamente un poeta dell’organizzazione...’. Visionario pure lei, Francione, però fa il modesto.
"Col sorriso rivendico la primogenitura di Lodi nella famiglia di BookCity Milano. Ma non può non avermi fatto piacere che la manifestazione sia approdata anche in altre città lombarde. Con Pavia stiamo studiando una collaborazione che consenta di ottimizzare i costi per avere ospiti ed eventi di maggior presenza".
Da Milano a Lodi. La liaison significa che gli eventi di BookCity sono ambientati a Lodi, portando ospiti e pubblico a conoscere meglio arte e territorio, ma anche che Lodi possa portare a Milano storie e protagonisti?
"No, reciprocità credo non ci sarà mai. Piuttosto parliamo di unitarietà di programma, dettato dal tema. Declinarlo negli incontri (tutti gratuiti) spetta a ogni singolo curatore, stabilendo luogo, ospite e, non ultimo il libro da far conoscere, e possibilmente comprare, e leggere".
Il focus dell’edizione 2025, dal 10 al 16 novembre, sarà “Il potere delle idee / Le idee del potere“.
"Ovviamente ho idee e nomi che mi girano in testa: un pallino, l’Intelligenza artificiale (AI) e le sue applicazioni filosofiche, mediche, giuridiche, artistiche... Mi piacerebbe aprire anche a autori internazionali, europei, chissà... Intanto, già l’8 maggio ci sarà un’anteprima con la scrittrice israeliana Tamar Weiss Gabbay, che ne ‘La metereologa’ mixa natura e magia. Quanto alla tracotanza del potere di chi lo detiene oggi, una mia risposta potrebbe essere una sezione dedicata al libro per l’infanzia e l’adolescenza, intorno a ‘Il mondo salvato dai ragazzini’ della Morante".
Ci sono stati troppi incontri l’anno scorso?
"Forse, ma tutti interessanti, a giudicare dalla presenza del pubblico. Frequentatissimo, quello con Sandro Veronesi, altri meno. Ma sfido io anche Milano, con i suoi 1.500 e più eventi, a fare sempre il pieno. Figuriamoci in una città media di provincia come Lodi, almeno se non hai il nome di grido e televisivo".
Però Lodi vanta la Sala Granata, bellissima e moderna, nello spazio d’epoca della Biblioteca Laudense, antico monastero magnificamente restaurato.
"Speriamo di essere curatore abbastanza scaltro da collocare libro e autore, ogni volta, nella sala giusta…".
Oggi il calo della lettura sembra risparmiare solo il Nord Italia, a Lodi i lettori fanno sentire la loro voce?
"Sinceramente, non ho contezza dei dati. Lodi però è entrata nel circuito dei Comuni che hanno ottenuto la qualifica di ‘Città che legge’ (che fa accedere a contributi ndr). Un bel passo, che tiene insieme molte delle iniziative cittadine e tante delle sue anime".
Gli Stati Generali della Cultura di Lodi sembrano un’iniziativa interessante. Possiamo dedurre una proficua collaborazione tra Comune e Provincia?
"Comune di Lodi e Provincia di Lodi lavorano in stretta collaborazione, e non solo sulla Cultura. Che è il front-office, come dire, di qualsiasi amministrazione. Però sono molti e complessi gli aspetti del collaborare, come deve avvenire tra istituzioni operanti su uno stesso territorio. Nell’aderire a BookCity, su mandato del presidente della Provincia, io ho costruito un piano sostenibile, trovando sponda nell’assessorato alla Cultura del Comune".
Nella provincia altri quattro Comuni si fregiano del titolo di città: Codogno, Casalpusterlengo, Sant’Angelo Lodigiano, Lodi Vecchio. Dedichiamo loro un pensiero?
"L’unico pensiero su cui si va ragionando da tempo è portare le iniziative, che al momento la Provincia di Lodi svolge solo nel suo capoluogo, anche fuori, aprendosi di più verso le altre città lodigiane. Dunque, è un appello che a loro rivolgo: fatevi avanti!".