La passione, come tante volte accade, è esplosa quasi per caso. Un corso, nel lontano 2004, regalatole dal marito astemio. Da quel momento, l’amore di Irma Losi per il mondo del vino è cresciuto di anno in anno. Senza sosta. Le tappe di avvicinamento a questo "meraviglioso mondo", come lo chiama Irma, sono state scandite da responsabilità crescenti.
Lei, architetto abituata a lavorare nei cantieri, non ha mai incontrato alcuna difficoltà nel suo ruolo di tesoriera, vicedelegata e poi delegata Onav a Lodi e non solo, in un mondo “maschile“ come quello del vino. "Per me è la normalità". Ha costituito, assieme ad Antonio Crotti, la delegazione di Lodi e organizzato decine di degustazioni e incontri.
Una passione mai frenata dai suoi tre figli. "Ognuno nella mia famiglia è libero di coltivare le proprie passioni". E una figlia ha seguito in qualche modo le sue orme, fino a un terzo livello nella Napa valley, in California, "anche se ora lavora nel settore dell’acqua alimentare", sorride Irma.
"Cultura, territorio, persone: in ogni bottiglia di vino c’è un mondo. Ed è meraviglioso", ripete. Ancor più convinta, visto che in casa non esisteva la cultura del vino, nonostante il padre agronomo. "Il primo bicchiere gliel’ho fatto assaggiare davvero io, quando aveva 50 anni", racconta con una punta di orgoglio. Una missione, la sua.
A maggior ragione oggi che il mondo del vino si è allargato a dismisura. "Ormai tutti fanno vino, dal Sudafrica alla Nuova Zelanda, con il cambiamento climatico perfino in Inghilterra, addirittura in Cina".
E in Italia? "Spezzo una lancia a favore dell’Oltrepo Pavese, ne sono innamorata, lo ammetto". E svela: "Amo alla follia il Pinot nero, pura poesia". Peccato per le tante, troppe varietà di uva coltivate in quel fazzoletto di terra adagiato sulle colline lombarde. Concentrandosi su 2/3 varietà, i risultati potrebbero essere clamorosi. Certo, poi serve l’arte del narrare il vino.
E in questo, secondo lei, insuperabile è Vito Intini, presidente nazionale Onav. "Lui sa portarti davvero in un’altra dimensione, tra nozioni storiche e riferimenti tecnici e culturali". Perché la passione per il vino "è qualcosa che ti sboccia dentro". Anche se, in questo, i corsi Onav aiutano. "Sono molto tecnici, danno una preparazione su tutto quello che è il prodotto vino, dalle vigne fino alla cantina e all’imbottigliamento".
Perché il vino è un mondo. Meraviglioso. Ma per partire in questo viaggio non bisogna essere impreparati. Serve prima un bel bagaglio di conoscenze.