La Fondazione Banca Popolare di Lodi è stata costituita il 7 luglio 2008. È sorta a seguito della fusione tra il Banco Popolare di Verona e Novara e la Banca Popolare Italiana, già Banca Popolare di Lodi, avvenuta nel 2007, e da cui ha preso vita il Banco Popolare (istituto che nel 2017 poi è diventato Banco BPM dopo la fusione con Banca Popolare di Milano). Durante la fase degli accordi di fusione, il territorio lodigiano ha chiesto espressamente che nascesse una Fondazione, che avesse come finalità la realizzazione di interventi in ben determinati settori strategici: assistenza sociale e sanitaria, educazione, istruzione, culto, ricreazione, ricerca scientifica, ambiente. Sono poi state definite le modalità con cui gestire l’erogazione delle risorse assegnate e le caratteristiche che dovevano possedere le attività e i soggetti di destinatari dei contributi. Inizialmente era stata scelta la formula del bando (nei primi mesi del 2009 era stato emanato il primo). Poi si è preferito operare attraverso interventi diretti. Dal 2011 inoltre, l’attenzione all’arte, alla cultura e alla storia del territorio ha portato la Fondazione ad allargare la sua attività, occupandosi della gestione dello spazio espositivo Bipielle Arte, nel centro direzionale della banca, progettato da Renzo Piano, in cui vengono ospitate mostre di elevato livello qualitativo, apprezzate da un pubblico numeroso.
Oltre al supporto delle iniziative sul territorio l’ente ha sviluppato un progetto editoriale dedicato al patrimonio artistico, architettonico e culturale del Lodigiano, con una collana di volumi che si arricchisce annualmente. La sede operativa della Fondazione Bpl, dopo essere stata per i primi dieci anni in piazza della Vittoria, si trova ora nella piazza interna del Centro Direzionale Bipielle, denominata Spazio Tiziano Zalli. Il presidente della Fondazione, fin dal 2008, è Guido Duccio Castellotti (nella foto). "In sedici anni – testimonia – abbiamo elargito 17 milioni di euro per circa 1.400 progetti condotti poi sostanzialmente tutti a buon fine. Questo grazie a una profonda conoscenza del territorio. La nostra attività viene finanziata da una quota di dividendi del Banco Bpm che cambiano di anno in anno. Noi poi operiamo in piena autonomia nella scelta dei progetti da supportare. Se inizialmente le somme che avevamo ogni anno a disposizione erano più cospicue, adesso oscillano tra i 400 e i 500mila euro, con i quali finanziamo un centinaio di interventi ogni dodici mesi".
"Abbiamo scelto di non procedere più tramite l’emissione di bandi – aggiunge Castellotti – perchè i primi anni ricevevamo richieste almeno dieci volte superiori alle risorse disponibili. Con tempi di analisi delle richieste che si allungavano inevitabilmente. E alcuni dei progetti che ci venivano sottoposti avevano invece bisogno di risposte rapide. Siamo così passati all’iter dei “progetti negoziati“: ogni ente, associazione o istituzione, ma anche i privati che ha bisogno di un contributo viene qui da noi, ci espone la sua idea e noi valutiamo l’impatto economico e sociale che può avere. Consideriamo, a volte, anche il coinvolgimento di altri partner se ciò diventa necessario affinchè il progetto possa essere portato al traguardo. Così, in un mese e mezzo di solito, possiamo dare la risposta e la soddisfazione dei richiedenti è elevata". Oltre alle istanze che si presentano ogni anno, la Fondazione Bpl porta avanti progetti pluriennali che richiedono una continuità di azione. "Uno di questi – ricorda ancora il presidente –, denominato “Vita Lodi“ punta a dotare i veicoli di servizio delle forze dell’ordine di defibrillatori, ma anche punti strategici del territorio e a formare il personale in modo che li sappia utilizzare all’occorrenza. C’è poi, sempre per citare solo qualche esempio, il supporto all’Emporio solidale per la fornitura di generi alimentari ai più poveri, una esigenza questa molto incrementatasi negli ultimi tempi". Per le mostre nello spazio Bipielle Arte "ci sono, ad oggi, cinque anni di attesa prima di ottenere lo spazio che offriamo sempre in modo gratuito". "Dallo scorso Natale – chiarisce sempre Castellotti – abbiamo provato a chiedere ai visitatori delle mostre una donazione, di importo libero, sempre per finanziare iniziative a sostegno dei più fragili. Non escludiamo la possibilità di introdurre, per il futuro, un biglietto di ingresso per le mostre proprio con questo obiettivo". "Dal 2008 – conclude Castellotti – siamo stati integratori del sistema economico, sociale e finanziario del Lodigiano. E credo che questo merito sia riconosciuto e percepito". T.T.