ANNA MANGIAROTTI
Vivere Lodi

Le donne di casa Manzoni. Cosway, irresistibile influencer

Maria frequentò lo scrittore milanese (e stregò Jefferson e Melzi d’Eril) "Il presidente degli Usa la consultò quando aprì l’Università della Virginia".

Le donne di casa Manzoni. Cosway, irresistibile influencer

Maria frequentò lo scrittore milanese (e stregò Jefferson e Melzi d’Eril) "Il presidente degli Usa la consultò quando aprì l’Università della Virginia".

Nella vita di Manzoni, molte le donne. La più affascinante, Maria Cosway. Grande dame artista e pedagogista, passata attraverso salotti e rivoluzioni. A Lodi diede vita a una Fondazione, tuttora vivace polo culturale. Di lei "perdutamente innamorato" il vice presidente Luca Marcarini, avvocato e storico, ideatore della mostra qui in calendario fino al 26 gennaio 2025.

Allargate il cerchio?

"Con “Le donne di casa Manzoni. Percorsi d’arte, amicizia e letteratura tra Parigi, Milano e Lodi”, mostra curata con Monja Faraoni, vogliamo comprendere meglio come le figure femminili lo influenzarono da un punto di vista affettivo e letterario".

Influencer irresistibile, la Cosway.

"Infatti, la consultò anche Thomas Jefferson, terzo Presidente degli Stati Uniti, quando decise di aprire la moderna liberale Università della Virginia".

Tra i due ci fu una love story?

"Di certo, ebbero un’incredibile corrispondenza, per 38 anni, dopo l’incontro nel 1786 a Parigi. Dove Maria diventò amica pure di Giulia Beccaria, madre di Alessandro Manzoni".

E ne fece il ritratto?

"Sì, tra il 1802-1803. Sorridente. Lo presentiamo in formato multimediale, troppo fragile il dipinto".

Altro incontro parigino, Francesco Melzi d’Eril.

"Che mise a disposizione a Lodi il convento trasformato da Maria, nel 1812, in collegio. Per istruire, anche in matematica, le civil donzelle che non diventassero solo soprammobili della nobiltà e alta borghesia lombarda. Modello per Jefferson".

E Manzoni le affida la figlia Vittoria.

"E la viene a trovare. Con certezza ora la identifichiamo nell’alunna che legge alla presenza della baronessa Cosway, come la raffigura il Rottini in una celebre scena".

Buon marito e buon padre l’autore dei Promessi Sposi?

"A costruire il suo mito è la madre (che gli affibbia Enrichetta Blondel “amatissima” prima moglie). Lui, un tipo difficile. Soffre di nervi, febbri, svenimenti... Che rattristano Giulietta, la primogenita: la mostriamo bambina nel ritratto di Carlo Bruni".

Veniamo alle donne di carta.

"Nella sezione dedicata al romanzo, pure ricca d’importanti prestiti, sfilano Lucia, Agnese, Perpetua. Squisitamente romantica la Monaca di Monza, ne “Il silenzio” di Stefano Bersani".

Tra lettere e documenti nel percorso espositivo, valorizzato anche nella cappella neoclassica ora restaurata, qualcosa di poco formale?

"Scambiate tra Giulia e Maria, le ricette della conserva di ciliegie...".