Diventare pizzaiolo è sempre stato il suo sogno da bambino. E passo dopo passo sta riuscendo a realizzarlo. Mattia Esposito, venticinquenne di Lodi, ha già maturato esperienze anche a livello internazionale. Inoltre, il 18 e 19 novembre scorsi, ha tenuto, affiancato dal suo ex professore Francesco Algieri, ha tenuto una lezione speciale sulla pizza agli studenti del secondo anno dell’indirizzo Enogastronomia e Ospitalità alberghiera dell’Istituto Einaudi di Lodi, in quella quindi che era stata la sua ex scuola. Mattia già dai tempi delle scuole superiori aveva iniziato a fare lo stage in un nota catena di pizzerie. La sua passione lo spingeva a svegliarsi alle 5 tutte le mattine per raggiungere con i mezzi Locate Triulzi, dove si trovava il locale. Completato il percorso scolastico ha iniziato la sua esperienza in Spagna a Gran Canaria per proseguire poi come capo pizzaiolo in Madagascar in una pizzeria napoletana e poi sempre come “capo pizzaiolo” all’Isola d’Elba.
Mattia, da dove le nasce questa passione per il lavoro da pizzaiolo?"È una cosa che ho avuto dentro sin da bambino, seppure non sia una professione di famiglia. Sono di origini napoletane, amo Napoli e la pizza. Ho sempre pensato che il gusto e il piacere di assaporare una pizza fossero ineguagliabili. Il mondo della pizzeria l’ho sempre preferito rispetto a quello della cucina tradizionale: mi piace il fatto di concentrarsi su un prodotto solo che si possa declinare in tante sfaccettature".
Come sono arrivati i lavori in Spagna e in Madagascar e come si è trovato?"Sono arrivati tramite conoscenze. Tramite amici che avevano ristoranti in quei Paesi. Alla fine è proprio vero che il mondo è piccolo. A Gran Canaria, dove sono rimasto un anno, mi sono ambientato subito. Ci sono tante similitudini con l’Italia. Il Madagascar è invece una realtà più particolare, le abitudini delle persone sono parecchio differenti da quelle italiane. Io faccio la “pizza napoletana”, là sono più abituati a mangiare quella più classica e spesso a tavola hanno la pizza surgelata, molto di più rispetto a noi. Quando però hanno provato la mia i complimenti non sono mancati".
Mattia Esposito ha anche partecipato, dal 9 all’11 aprile di quest’anno a Parma, al Concorso Mondiale sulla pizza classificandosi ventitreesimo su settecento pizzaioli..."È stata un’esperienza fantastica. Ho partecipato per vedere e imparare. Ho dato il massimo e considero il mio ventitreesimo posto come una vittoria. Lo rifarò sicuramente".
Qual è il suo sogno nel cassetto?"Aprire un locale tutto mio. Con pizze “gourmet”, e offrendo ai clienti di assaggiare qualcosa di unico. Utilizzando magari i “topping” (salse e guarnizioni che migliorano il gusto o l’aspetto di vari piatti) oppure mischiando dolce e salato".