San Colombano al Lambro (Milano) - Se n’è andato circondato dall’affetto dei suoi cari, la moglie Cristina e il figlio Andrea, Alberto Radius, chitarrista, cantante e produttore discografico. La scomparsa, a 80 anni, è avvenuta nella sua casa di San Colombano al Lambro, al termine di una lunga malattia. “Un artista di spessore e un uomo dal grande cuore: ogni chitarrista aveva da imparare qualcosa da lui”: così lo ricorda il cantautore Roby Cantafio, tra i primi a stringersi al dolore della famiglia e a condividere il triste annuncio della scomparsa. “Nella storia del rock italiano è stato un innovatore, amava sperimentare”. Lo scorso novembre il suo ultimo concerto a Vizzolo Predabissi insieme al cantante e batterista Viki Ferrara e al tastierista Salvatore Bazzarelli. In scaletta brani di Battisti e dello stesso Radius. Romano, simbolo del prog rock, Radius è stato il leader del gruppo Formula 3 e la sua carriera è stata segnata da una lunga collaborazione con Lucio Battisti. Immortale la canzone "Eppur mi son scordato di te".
La carriera
“E’ stato il fratello di Little Tony, Enrico Ciacci, a insegnarmi a suonare la chitarra. Avevo 12 anni”, così in un’intervista al “Giorno” il chitarrista, nato a Roma il 1° giugno 1942, aveva raccontato la nascita della sua passione per la musica. La sua carriera inizia verso la fine degli anni cinquanta con i White Booster, una band con cui si esibiva nelle sale da ballo. In seguito ha fatto parte per due anni dell'orchestra di Mario Perrone. Dopo una pausa per prestare il servizio militare, inizia ad esibirsi nei club di varie città italiane insieme ai due fratelli Gigi e Franco Campanino con i Campanino, complesso che apre nel 1965 alcune serate dell'Equipe 84.
Si trasferisce quindi a Milano, dove suona con gli inglesi Simon & Pennies per passare poco dopo con Quelli (la band che successivamente diventerà la Premiata Forneria Marconi). Con questo complesso incide le prime canzoni e sviluppa un suo personale modo di suonare la chitarra. Insieme a Tony Cicco e Gabriele Lorenzi, Radius fonda i Formula 3. Successivamente, dopo l'incontro con Lucio Battisti, il complesso debutta con l'etichetta appena fondata dal cantautore, la Numero Uno, incidendo un brano dello stesso Battisti “Questo folle sentimento”, che si piazza al quinto posto della classifica dei singoli più venduti in Italia.
Il primo album, Dies irae, è del 1970 ed è proprio il suono della chitarra di Radius a costituirne la trama. Pur continuando a lavorare e riscuotere successi con la band, Radius due anni dopo incide il primo album da solista. Nel 1974, dopo lo scioglimento dei Formula 3, contribuisce a fondare una nuova band, Il Volo, che si scioglie nel 1976.
Il rock
L'anno successivo esce il suo album di maggior successo, Carta straccia, con l’intenso brano rock “Nel ghetto”. In contemporanea comincia un'intensa carriera di session man che lo vede al fianco dei maggiori cantanti italiani, tra cui Lucio Battisti, Mino Di Martino, Marcella Bella, Goran Kuzminac, Pierangelo Bertoli, Cristiano Malgioglio, Franco Battiato e dei vari artisti con cui ha lavorato il cantautore siciliano in quel periodo: Alice, Milva, Sibilla, Giusto Pio e Giuni Russo, di cui a volte è stato anche produttore.
Studio Radius e Sanremo
Nel 1978 apre lo Studio Radius, in cui inciderà i suoi album successivi. La sua ultima apparizione in televisione risale al 2021, quando si esibì al Festival di Sanremo, nella serata delle cover accanto ai Coma_Cose. Nel 2020 con l'amicio Roby Cantafio aveva collaborato alla canzone "Perché" dedicata alla pandemia Covid. “Salire sul palco a 80 anni? Sento ancora l’andrenalina”, aveva detto in occasione del concerto di tre mesi fa, a Vizzolo Predabissi.