ANDREA SPINELLI
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Eurovision 2022, è il giorno di Diodato: "Meglio essere ospite che in gara"

Il vincitore di Sanremo 2020, sul palco con una versione inedita di "Fai rumore", parla dei concorrenti favoriti e ammette: "Mi sento fortunato, vivo della mia passione"

Diodato (Ansa)

Torino - “Devo dire che le sensazioni che sto provando in queste ore qui a Torino sono quelle di una bella festa. Molto consapevole, ma comunque una festa”, racconta Diodato, in scena questa sera all'Eurovision Song Contest fuori gara con la sua “Fai rumore”. “Come ho detto già a Sanremo, non sono un tipo competitivo, che ama la gara. Preferisco vivermela serenamente, quindi mi va benissimo di fare l’ospite. Anche perché vedo questa partecipazione come la chiusura di un cerchio. Sto lavorando, infatti, a cose nuove che non vedo l'ora di condividere con la pubblicazione di un nuovo album nella seconda metà dell’anno”.

Le piace il clima che si respira in giro?  “Sono passato dal parco del Valentino, in cui si trova l’Eurovision Village e ho provato una sensazione bellissima, perché c'era tanta gente che ballava, si divertiva, trasmettendo la sensazione di vivere un momento di liberazione che fa veramente bene all'anima”.

Cosa farà sul palco? “Volevo che in questi quattro minuti ci fosse anche un po’ di racconto. Un racconto che mi appartiene. Così inizio il brano da solo al piano, per lasciar crescere pian piano assieme ai ballerini il flusso di umanità, la forza delle emozioni, e finire con una coralità capace di evocare il ritorno alla vita. Insomma, un momento di fortissima condivisione di cui debbo ringraziare pure la coreografa Irma Di Paola. Ieri sera, in prova, è stato bellissimo farlo finalmente con un pubblico davanti. In mezzo a migliaia di persone, infatti, ‘Fai rumore’ cambia ancora il suo vestito trasformandosi in un canto di liberazione dal silenzio che ci è stato imposto in questo in questo lungo periodo di lontananza”

Eurovision vetrina internazionale. “Con l’arrivo di nuova musica, arriverà pure l'occasione di fare un giro fuori dall'Italia, un tour europeo in autunno”.

Cosa pensa della canzone presentata dall’Ucraina? “Ho visto la performance del gruppo ucraino e debbo dire che ci ho trovato degli elementi interessanti. È qualcosa di molto distante dal mio genere, ma si porta dentro una forza, un'energia, che vengono probabilmente anche da quel che sta accadendo in quel Paese. Quella di unire folk e rap è una formula che va a segno anche se non capisci una sola parola”.

Le piace “Brividi”? “Sono fan di Alessandro (Mahmood, ndr) e di Blanco, ci siamo abbracciati dietro le quinte e ho sentito in loro una  bella tensione emotiva. Il brano ha avuto così tanto successo che c’era il rischio prendessero questo Eurovision sottogamba. E invece no. Per l’Italia sarà difficile ripetersi, vincere una seconda volta, ma l’importante è che si faccia una gran bella figura”.

Franca, moglie di Modugno, la indica come l’erede di Mimmo. “Modugno è sempre stato un mio grandissimo punto di riferimento per la potenza della scrittura, ma anche, proprio per il modo in cui mostrava una gioia fisica in quello che faceva. Proprio questo, probabilmente, l'ha portato ad essere uno degli artisti italiani più amati nel mondo”.

Modugno diceva che per avere successo occorrono tre cose: fortuna, fortuna e fortuna. Lei con la sua si sente in credito o in debito? “Mi sento molto fortunato perché posso vivere della mia grande passione. La vita mi ha insegnato che anche i momenti di difficoltà possono regalare grandi gioie, grandi consapevolezze. Sarà che ho fatto una gavetta molto lunga, che ho passato tante notti nel letto a guardare il soffitto e a farmi delle domande e che vivo quindi la vita di oggi come un regalo. Insomma, ho comprato io il biglietto e non chiedo soldi indietro”.