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Milano, 26 febbraio 2021 - Che anno avrebbe potuto essere il 2020 per Gaia... Dopo il secondo posto a X-Factor e la vittoria di Amici, la cantautrice italo-brasiliana nata a Guastalla, cresciuta a Viadana, e trapiantata a Milano, sognava infatti di portare finalmente la sua musica al pubblico. “O almeno di iniziare a farlo”, ridimensiona lei. E invece, nonostante il traino di singoli di successo come “Chega” e “Coco Chanel”, all’album “Nuova genesi” è rimasta solo la classifica (è arrivato al disco d’oro) senza la possibilità di approdare lì dove avrebbe potuto. E dovuto. Per Gaia (Gozzi) i live con migliaia di persone rimangono un’aspirazione, ma ad alleviare ansie e depressioni di un anno folle arriva la scarica d’adrenalina di Sanremo. E lo fa col ritmo e i colori latini e urban di quella “Cuore amaro” scritta da lei stessa assieme a Daniele Dezi, pardon Orang3, Jacopo Ettorre e Giorgio Spedicato.
Gaia, dispiaciuta per come sono andate le cose?
“Un filo sì, ma a 23 anni il futuro è una promessa e non posso che guardarlo negli occhi con positività. Il presente è Sanremo e se il compito della mia canzone è portare su quel palco un po’ di spensieratezza, non mi tiro certo indietro”.
“Cuore amaro” non è un titolo spensieratissimo.
“Il ‘cuore amaro’ è il mio, è una canzone d'amore che ho dedicato a me stessa, al mio percorso, ai miei traguardi, ma anche ai miei errori, che mi stanno insegnando a crescere. E a perdonarmi. Più passa il tempo e meno ho paura di cadere, perché i miei sogni hanno radici forti ben piantate a terra. Mi sento mega privilegiata di poter portare tutto questo ad una platea importante come quella del festival”.
Pensare positivamente aiuta.
“Sono una che crede nel genere umano e che ama offrire tutta la sua luce e la sua energia alle persone. La mia è una generazione un po’ ferma, che spesso non sa dove appoggiare o appendere i suoi sogni perché il domani è un’incognita, ma proprio per questo non bisogna demordere. Anzi, è necessario attivarsi e reagire”
Nella serata riservata alle cover ha scelto il Tenco di “Mi sono innamorato di te” che rileggerà con un’altra regina delle classifiche come la cantautrice belga di origini congolesi Lous and The Yakuza, la stessa di “Dilemme”.
“Papà ascolta Vasco, mentre mia madre ha gusti più variegati e questo mi ha permesso di spaziare avanti e indietro nella canzone italiana e internazionale. Quando mi sono imbattuta in Luigi Tenco è stata una specie di epifania. Tenco mi ha parlato, mettendomi in mano con ‘Mi sono innamorato di te’ una fotografia dell'amore così vera e sincera da metterci dentro ad ogni interpretazione un pezzetto di vita”.