La serie "Mucho Màs" lanciata in questi giorni da Amazon Prime Video e destinata a far discutere - non per la qualità delle immagini, ma per l'oggettivo intento autocelebrativo di un Gianluca Vacchi che sembra ogni minuto che passa dipingersi come la divinità massima sino ad arrivare, già nei primi venti minuti, ad essere stucchevole e ripetitivo - dipinge il loro come un rapporto di complicità e divertimento totale. Ma, stando alla denuncia fatta da una delle donne di servizio, non tutto è sempre stato così gioioso e divertente come il milionario bolognese vorrebbe far credere. Al centro della denuncia della ex colf e della causa legale che comincerà a novembre in tribunale ci sono i famosissimi video di Gianluca Vacchi su Tik Tok. Secondo la donna di origini filippine, se le coreografie non venivano eseguite correttamente e se i dipendenti non ballavano a tempo si "scatenava la rabbia di Vacchi che inveiva contro i domestici, lanciando il cellulare e spaccando la lampada usata per le riprese".
La 44enne ha raccontato che proprio queste vessazioni sarebbero state fonte di grande stress per diversi dipendenti dell'imprenditore e dj. E non è l'unica a sostenere queste accuse, visto che altri due ex dipendenti di Gianluca Vacchi hanno chiesto al milionario un risarcimento dei danni. Insulti e vessazioni durante la realizzazione dei video per i social network, ma non solo. La donna denuncia anche abusi di altro genere: orari di lavoro ben oltre il contratto firmato e multe di 100 euro in caso di dimenticanze nella preparazione dei bagagli per l'imprenditore. A far scatenare la denuncia sarebbe stata anche la clausola di riservatezza che, se non rispettata, avrebbe obbligato la donna al pagamento di una penale di 50mila euro. La contestazione di questo aspetto avrebbe provocato, stando a quanto sostenuto dalla ex colf, il licenziamento della donna e anche di altri lavoratori.