
Il portiere dell’Atalanta Marco Carnesecchi, uno dei protagonisti in questo scorcio di stagione molto favorevole alla Dea
Appena cinque gol subìti nelle ultime nove giornate. L’Atalanta terza in classifica, e lanciata verso la quinta qualificazione in Champions dal 2019, sta costruendo i suoi successi sulla difesa. Gasperini nei suoi nove anni a Bergamo ha sempre adottato il motto per cui la miglior difesa è l’attacco, puntando a segnare un gol più dell’avversario, avendo quasi ogni stagione uno dei tre reparti avanzati più prolifici del campionato: peraltro anche quest’anno la Dea con 66 gol è seconda per reti realizzate dietro all’Inter, con un distacco abissale di 14 gol rispetto al terzo posto condiviso con 52 reti da Bologna e Napoli.
Ma il dato da sottolineare sono i soli 30 gol incassati in 33 giornate. Media da 0,9 gol subiti a partita, contro una media di due esatti segnati a gara. Dato però da tarare: 12 gol sono stati infatti incassati in quattro sconfitte dei nerazzurri, il 4-0 ad agosto in casa dell’Inter, il 3-1 subito in casa a settembre contro il Como, il 3-2 in casa contro il Napoli a gennaio e il 2-0 casalingo di un mese fa contro l’Inter. Togliendo queste quattro gare perse il totale scende a 18 gol incassati in 29 giornate ovvero appena 0,6 gol incassati a partita. Con addirittura 12 gare su 33 senza incassare reti, più di una ogni tre. Lo stesso dato rilevato in Champions nelle otto giornate di girone unico, con sei gol incassati, anche qui con cinque ‘clean sheet’.
La difesa a tre - con l’asse titolare Djimsiti-Hien-Kolasinac, integrato da Kossounou fino a gennaio, da Scalvini tra dicembre e gennaio e da Toloi da febbraio in poi, con qualche scampolo a febbraio anche per Posch - ha funzionato alla perfezione. La differenza l’hanno poi fatta le parate miracolose di Marco Carnesecchi, probabilmente il miglior portiere del nostro campionato per rendimento: 29 gol subiti in serie A, altri 9 in Champions, 12 ‘clean sheet’ in campionato e altri 5 in Champions. Domani sera contro il Lecce possibile il recupero in extremis di Djimsiti, uscito zoppicante per una distorsione alla caviglia domenica al Meazza, altrimenti Gasperini dovrà inventarsi una nuova difesa considerando le assenze di Kolasinac e Scalvini e i problemi di Posch, fuori da un mese. Giocheranno il solito Hien, con uno tra il capitano Toloi e il recuperato Kossounou, tornato in campo a San Siro 95 giorni dopo l’infortunio al tendine subito il 16 gennaio. Il 24enne ivoriano avrà spazio in queste ultime giornate e sarà un osservato speciale, perché l’Atalanta a giugno dovrà decidere se riscattarlo o meno dal Bayer Leverkusen alla cifra fissata di 25 milioni.
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