
Gian Piero Gasperini punta almeno ai 70 punti, quota-sicurezza per la Champions
L’Atalanta si è ripresa il ruolo di favorita nella corsa Champions. La vittoria casalinga contro il Bologna ha gonfiato le vele nerazzurre in questo rush finale: Dea terza a quota 61, con due punti e il confronto diretto favorevole sulla Juventus quarta, quattro punti e il confronto diretto favorevole sul Bologna quinto, cinque punti sulla Lazio sesta. La squadra di Gasperini è totalmente padrona del proprio destino. E agevolata da un calendario che sta per semplificarsi. L’ultimo ostacolo sarà il Milan domenica al Meazza, ma i rossoneri saranno condizionati dall’avere tre giorni dopo il decisivo derby di Coppa Italia. Poi ci saranno Lecce in casa e il Monza fuori, due gare per fare filotto, la Roma in casa, quindi finale in discesa con la trasferta sul campo di un Genoa salvo e all’ultima, al Gewiss, un Parma che potrebbe essere salvo. "Serviranno almeno altre tre vittorie, penso che con 70 punti circa si possa ottenere la Champions: se fossimo capaci di fare un grande risultato in casa del Milan sarebbe più facile, altrimenti dovremo trovare punti in casa", ha calcolato Gian Piero Gasperini.
Ancora una decina di punti per la sua Dea, risorta dalle sue ceneri dopo tre sconfitte consecutive senza segnare e due gare nettamente sotto tono contro Fiorentina e Lazio, con appena un tiro in porta in due incontri da dimenticare. La svolta, come ha spiegato domenica il capitano Marten De Roon, è arrivata dopo una settimana di confronto all’interno dello spogliatoio e del campo di allenamento nel centro sportivo di Zingonia. Con i veterani - Toloi, De Roon, Djimsiti e Pasalic, ovvero i quattro che si alternano nel ruolo di capitano in questo ordine - a dare la scossa al gruppo. Non a caso domenica i ‘quattro capitani’ e l’altro veterano Zappacosta erano tutti in campo, anche se Toloi è entrato già sul 2-0, al 44’, dopo il grave infortunio al ginocchio, rottura del legamento crociato anteriore e lesione al menisco, che ha chiuso anticipatamente la stagione di un altro veterano nerazzurro, il 32enne difensore bosniaco Sead Kolasinac. "In settimana abbiamo parlato chiaramente: non potevamo più essere la squadra timida e poco incisiva vista nelle ultime partite. Serviva più cattiveria, più agonismo. E contro il Bologna abbiamo dimostrato tutto questo. Non è stata solo una vittoria tecnica, ma anche di cuore e sacrificio", ha spiegato De Roon. Rimarcando: "La differenza principale è stata proprio nell’atteggiamento. Abbiamo lavorato molto sulla testa. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti chiaramente che non eravamo più la stessa squadra che aveva impressionato fino a qualche mese fa. Dovevamo ritrovarci, soprattutto nello spirito e nella determinazione".
La riscossa nerazzurra è partita dallo spogliatoio e dallo spirito di squadra. Concetti sottolineati dallo stesso Gasperini, soddisfatto per aver ritrovato il gioco, le gambe, la testa dei suoi. E i gol dei suoi bomber. Mateo Retegui ha spaccato la partita da solo, inventandosi un gol da rapace e un cross, costruito con grinta, resistendo a un doppio fallo di Lucumì, pennellato per l’inserimento vincente di Pasalic per il raddoppio. Il resto poi lo hanno fatto i soliti miracoli di ‘San Marco Carnesecchi’. E ora, per la Dea, la strada verso la Champions è tutta in discesa…
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