
Marcus Thuram, 27 anni, seconda stagione con la maglia dell’Inter Sedici i gol quest’anno fra campionato e Champions League
La stessa classe sulla carta d’identità, il 1997, la stessa classe sul terreno di gioco. Ademola Lookman e Marcus Thuram si ritroveranno di fronte al Gewiss Stadium in una gara chiave per la corsa Scudetto e in una fase fondamentale per le rispettive carriere. I numeri raccontano di equilibrio massimo: 13 reti per entrambi in questa Serie A, tre per il francese in Champions contro i 5 del nigeriano. Ma la corsa del primo verso la Coppa con le grandi orecchie è ancora aperta. Ritroverà una tedesca, il Bayern, e in Germania molto in fondo si è deciso per il figlio del grande Lilian. Arrivò al Mochengladbach tutto da formare, esterno d’attacco di grande possanza che Adi Hutter e Daniel Farke resero centravanti. Ora l’Inter se ne gode i frutti: realizzò 44 reti in quattro stagioni, in poco più di un anno e mezzo in Italia è già a 31. E’ stato inserito nella squadra dell’anno AIC nel 2024 e si è preso anche il premio per la rete più bella. Una prodezza ribadita in Champions di recente. Gli manca l’acuto con la Nazionale francese, che tuttavia lo ha chiamato per la Nations League nonostante sia a mezzo servizio da un mese per un problema alla caviglia.
A livello internazionale, Ademola Lookman ha invece sempre inseguito, d’altronde se Thuram è stato sottratto al Milan, lui giunse a Bergamo come alternativa a Muriel. Il lodinese ha esperienze da Under con l’Inghilterra ma nel 2022, dopo essere stato snobbato a lungo, ha scelto la Nigeria. Nel giro di due anni è diventato uno dei cinque giocatori a segnare una tripletta in una finale europea. Prima di lui, niente di che, solo Ferenc Puskas, Alfredo Di Stefano, Pierino Prati e Jupp Heynckes. Anche in questo caso, l’Italia è stata una fortuna: tra Fulham, Leicester, Everton, Charlton e Leipzig aveva messo a segno 45 reti, a Bergamo è a quota 50, che diventano 71 se ci aggiungiamo gli assist. Gasperini lo ha plasmato, e con il tecnico ha fatto pace negli ultimi giorni dopo le critiche (incaute) post rigore calciato contro il Bruges.
Simone Inzaghi, invece, il suo Thuram se lo coccola da sempre. Per entrambi c’è il dubbio che, lontani dai rispettivi allenatori, molto sarebbe diverso. Intanto raccontiamoli. Marcus ha potenza fisica, una certa agilità, un ottimo controllo del pallone ed è certamente più spietato in area di rigore. Ademola ama partire da sinistra, punta l’uomo cercando di liberare un destro forse meno prepotente ma certo più preciso, e ultimamente ha messo in mostra anche il mancino. Il primo ricorda sempre più Samuel Eto’o, anche se il suo idolo era Ronaldo il Fenomeno, il secondo è pura modernità tra quei fenomeni della fascia sinistra che sono Vinicius, Leao, Salah e Kvaratskhelia. Paragoni, di cui non hanno bisogno. Godiamoceli domenica, uno contro l’altro, con uno Scudetto che cerca padrone.
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