
Luca Percassi, ad dell’Atalanta, attende la decisione di Gian Piero Gasperini «Qualsiasi discorso verrà affrontato con grande calma alla fine della stagione»
Non è il momento di parlare del futuro di Gian Piero Gasperini. Nella notte dello scontro diretto perso contro l’Inter sia il tecnico torinese che l’amministratore delegato Luca Percassi, hanno rinviato a giugno la questione della permanenza o meno del mister sulla panchina nerazzurra. A tre settimane dal suo annuncio di non voler rinnovare ulteriormente il suo contratto in scadenza nel giugno 2026 la situazione dell’allenatore di Grugliasco resta fluida, aperta a più soluzioni. A Roma lo vorrebbe Ranieri, per un progetto biennale per riportare la Lupa a lottare per il titolo. E poi c’è la solita Juventus, che monitora Gasp ma non solo, per il dopo Motta. Ma i ben informati raccontano anche di un Gasperini pronto a fermarsi per una stagione sabbatica, per rifiatare e impostare poi l’ultimo ciclo della sua carriera.
La certezza è il contratto vigente anche per la prossima stagione: contratto che verrebbe rescisso anticipatamente solo su richiesta dello stesso Gasperini. L’Atalanta non ha un nome pronto per la panchina, non ancora: sono monitorati tanti tecnici, da Italiano a Palladino, da Tudor a Sarri, ma nessuna candidatura sembra decollare, al momento. "E’ nove anni che siamo col mister, il nostro è più di un matrimonio, qualsiasi discorso verrà affrontato con grande calma alla fine dell’anno, sempre per il bene dell’Atalanta, sempre ricordando il grande rapporto che abbiamo col mister, che è qualcosa di eccezionale", ha ricordato domenica sera Luca Percassi, utilizzando il consueto sorriso e toni concilianti.
Tre settimane fa a Empoli l’ad nerazzurro a riguardo, sull’ipotesi di un addio del Gasp, era stato più tranciante: "Se questa è la sua posizione, l’accetteremo e ce ne faremo una ragione". Domenica sera Gasperini ha decisamente virato, riaprendo alla possibilità di restare ancora a Bergamo con parole al miele sulla piazza: "Quello che ha fatto per me la gente di Bergamo mi ha cambiato la vita. Se qualcuno dice che io ho fatto tanto per loro, non è paragonabile a quello che loro hanno fatto per me. Mi sento davvero l’allenatore di un popolo". Spiegando poi, rispondendo sul suo rinnovo: "C’è ancora tempo per parlarne. Io devo stare dove sono contento. Non è una questione personale, è calcio: quando ti accorgi che magari quello che vuoi fare non piace più o non corrisponde alle idee della società, è giusto che le scelte le facciano altri e io eventualmente mi adegui. Se poi ci sarà da cambiare, cambierò". Ogni decisione, inevitabilmente, sarà legata anche al piazzamento finale per una Dea lontana sei punti sia dal primo posto che dal quinto, che esclude dalla prossima Champions.
Intanto Gasperini lunedì prossimo a Roma, alle 10.45, presso il Salone d’Onore del Coni, riceverà il Premio Nazionale ‘Enzo Bearzot’, assegnato dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su