
L'Atalanta si avvicina alla Champions League con vittorie decisive e il futuro di Gasperini in bilico.
L’Atalanta è tornata quella dei livelli espressi nel trimestre autunnale, quando la squadra nerazzurra infilava 11 vittorie consecutive in campionato, issandosi al primo posto solitario, e in Champions stazionava nei primi otto posti. Nove giorni fa la vittoria 2-0 contro il Bologna, domenica sera il chirurgico 1-0 al Meazza in casa del Milan. Sei punti in due gare ad alto coefficiente di difficoltà, senza incassare gol. Di fatto si è rivista la Dea del 2024, con il rammarico di un bimestre da dimenticare tra febbraio e marzo costato il sogno scudetto. Ora l’Atalanta, terza forza solitaria con 64 punti, può fare corsa verso il traguardo Champions, sempre più vicino: venerdì sera al Gewiss arriverà il Lecce in caduta libera, poi la trasferta sul campo del Monza ultimo in classifica. Quota 70 sembra ad un passo per i nerazzurri, che potrebbero veramente chiudere il discorso con tre giornate d’anticipo.
"Dobbiamo restare con i piedi per terra. Siamo vicini al ritorno in Champions ma non c’è nulla di scontato. È straordinario quello che stiamo facendo da diversi anni, è il risultato di tanto sacrificio e di un gruppo compatto", ha spiegato domenica sera il capitano Marten De Roon. Rimarcando un dato troppo spesso dimenticato: la Dea sta per ottenere la quinta qualificazione in Champions dal 2019. "Ormai si tende quasi a dare per scontato che l’Atalanta debba giocare per la Champions, ma non è affatto normale. Se ci riuscissimo sarebbe la quinta qualificazione in sette stagioni, un traguardo incredibile per una realtà come Bergamo", ha rivendicato Gian Piero Gasperini, uscito dal Meazza tra i cori dei 2.500 tifosi bergamaschi presenti, osannato sui social per l’ennesima notte da ricordare per i colori atalantini. Quarta vittoria nel San Siro rossonero dal 2016, undicesima vittoria stagionale esterna su diciannove in campionato.
Gasperini sta chiudendo alla grande questa sua nona stagione consecutiva sulla panchina nerazzurra. ma continua a non sciogliere le riserve sul suo futuro, ribadendo di essere concentrato solo sul finale di campionato ("La cosa più importante è raggiungere la Champions, questo è il mio obiettivo e il mio unico pensiero"), salvo poi lanciare dai microfoni della Domenica Sportiva un messaggio che fa pensare ad un addio dietro l’angolo: "Ora siamo tutti impegnati sul traguardo, l’Atalanta giustamente va avanti e cresce, ha pure cambiato proprietà e magari diventerà qualcosa di diverso. Sarà giusto che le cose vadano avanti in un altro modo". La società per ora tace a riguardo. Il presidente Antonio Percassi, due settimane fa, ha auspicato di proseguire insieme a Gasperini con una battuta delle sue ("Spero che il mister resti ancora con noi") e non stanno girando con convinzione nomi di possibili alternative: si parla di Sarri, anche di Italiano, o addirittura della possibilità di promuovere da giocatore a tecnico lo stesso De Roon, ma più che voci sono sussurri.
Più insistenti le voci sul pressing della dirigenza milanista sul direttore sportivo Tony D’Amico, che l’Atalanta vuole trattenere, rispettando il contratto in vigore fino al 2027: anche del futuro del dirigente pescarese si parlerà, però, solo a fine stagione.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su