
Atlantide Brescia affronta Cuneo nella finale per la Superlega. Gara 1 oggi al San Filippo, decisivo il fattore pubblico.
L’Atlantide propone ai suoi tifosi una Pasqua particolare. Oggi alle 17.30 si accenderanno le luci del San Filippo di Brescia per ospitare gara 1 della finale che mette in palio l’accesso alla Superlega tra i Tucani e Cuneo. La seconda sfida è in programma giovedì 24 in Piemonte, mentre, in caso di parità, la “bella“ si disputerà nuovamente in casa dell’Atlantide in virtù del miglior piazzamento al termine della regular season della squadra di coach Zambonardi.
Proprio per questo, uno degli aspetti sui quali conta in modo particolare l’Atlantide nel momento di dare il via alle sfide che decideranno l’intera stagione è il fattore-pubblico. Nella semifinale con Siena il palazzetto di via Bazoli, animato da 1.700 persone, ha sostenuto dall’inizio alla fine capitan Tiberti e compagni, aiutandoli a superare i momenti difficili imposti dall’ottima prova della formazione senese e a conquistare il biglietto valido per disputare la finale che sin dall’inizio del torneo era il grande obiettivo della compagine di Zambonardi.
Un sogno che ora è diventato realtà e che, a questo punto, tutto il gruppo biancazzurro è deciso a condurre sino al traguardo finale. "In gara 3 con Siena – sottolinea Tiberti – abbiamo vinto una gara incredibile, giocata ad altissimo livello. Siamo riusciti a mostrare quello che altre volte non si era visto, il carattere nei momenti complicati. Nel corso della stagione raramente ci siamo trovati così in difficoltà, eppure siamo riusciti a uscirne, restando uniti e compatti". Un insegnamento che potrà venire utile in questa finale tutta da vivere con Cuneo.
Dopo la regular season, il bilancio tra le due finaliste è di 1-1, visto che alla prima giornata a ottobre i piemontesi si sono imposti al tie-break a Brescia, mentre i Tucani hanno vinto 3-0 in Piemonte a Santo Stefano. L’Atlantide ritrova la finalissima quattro anni dopo la sfida proibitiva con la corazzata Taranto, ma è decisa a regalarsi un epilogo differente.
Luca Marinoni
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