I “freddi” numeri della classifica delineano in modo sempre più chiaro la posizione del Brescia. Mancano infatti ancora otto partite e le Rondinelle sono prigioniere dell’ultimo posto, affiancate alla Spal e in zona retrocessione diretta. Dopo i risultati di un sabato sicuramente amaro la squadra affidata a Gastaldello è staccata quattro punti dai play out e cinque dalla salvezza, segna con il contagocce (ed è un eufemismo…) e non vince dallo scorso 27 novembre (grazie al 2-0 inflitto proprio agli spallini). Tutto questo per una situazione che avvicina in modo preoccupante la caduta in serie C e sta facendo crescere sempre più la contestazione della tifoseria bresciana che continua a ribadire la sua disapprovazione alla gestione del presidente Massimo Cellino.
La contestazione dei tifosi
Dopo la “camminata dell’orgoglio biancazzurro” della sera di giovedì 16, durante la quale i tifosi hanno ribadito la loro ferma contrarietà all’operato di Cellino, sottolineando che il vero cuore della società sono proprio i sostenitori, la “guerra” ormai aperta tra l’imprenditore e la tifoseria organizzata ha vissuto un nuovo, delicato episodio al termine della gara casalinga persa con il Genoa. Al “Rigamonti” è andato in scena un dopo-partita a dir poco caldo, con gli ultras, in particolare, che sono riusciti a salire in tribuna alla ricerca dello stesso Cellino e si sono poi riuniti nel piazzale antistante l’ingresso allo stadio per continuare la loro protesta contro il patron del Brescia, il quale, dal canto suo, si è rifugiato negli spogliatoi ed ha potuto lasciare il “Rigamonti” solo dopo più di un’ora dalla fine della gara.
Il silenzio di Cellino
Un pomeriggio davvero “caldo” che non ha indotto però Massimo Cellino a rilasciare dichiarazioni e nemmeno a rispondere alle proteste dei tifosi che lo hanno “invitato” a più riprese ad andarsene. Un epilogo che, visto come stanno evolvendo le cose, potrebbe anche avvenire al termine di questa soffertissima stagione delle Rondinelle, ma certo non in un frangente tanto delicato come quello attuale, nel quale, come nei giorni scorsi ha ribadito pure lo stesso Cellino, bisogna cercare di far fronte comune per raggiungere la salvezza. Un traguardo che potrebbe diventare determinante anche nell’ottica della cessione di una società che nel malaugurato caso di una discesa in serie C vedrebbe diminuire notevolmente il suo valore.
L’allenatore Gastaldello
Mister Gastaldello ha affermato in modo esplicito che le colpe dell’attuale situazione non sono soltanto del presidente Cellino ed ha confermato di voler continuare a lottare fino in fondo. Il problema, a questo punto, sarà quello di vedere quali potranno essere le prossime mosse del patron biancazzurro e come si comporterà una tifoseria sempre più delusa ed amareggiata come quella bresciana.