
Primo tempo con protagonisti Radu e Butez che lasciano intatto il punteggio. Fabregas lancia il francese dopo l’intervallo e l’attaccante colpisce subito. L’ingenuità di Smolcic su Carboni costa l’1-1 di Gytkjaer dal dischetto al 95’.
di Enrico LevriniCOMOIl Como pareggia 1-1 la sfida salvezza contro il Venezia, in una partita molto ricca di occasioni nella quale la squadra di casa viene beffata nel finale dal rigore di Gytkjaer, in risposta al gol di Ikoné. Un punto che poteva essere una vittoria, ma che rende la classifica dei lariani abbastanza rassicurante. Fabregas potrà concentrarsi sempre di più sullo sviluppo del suo gioco e la crescita dei talenti nella rosa dei lariani. Curiosità nel prepartita: Jake La Furia in concerto (e Sfera Ebbasta in tribuna) infiammano il pubblico, che si esibisce in una sciarpata mai vista, dai distinti fino in tribuna.
Il tecnico spagnolo comincia la sfida senza Kempf e Vojvoda (squalificati), mettendo al centro della difesa il giovane brasiliano Fellipe Jack, che ha scelto la nazionale italiana under 21, invece di quella verdeoro. Ci si aspettava un gran Como e la squadra giocato sempre alla stessa maniera, aggressiva e dominante con quasi il 60% di possesso palla, anche se sia Diao che Paz non sono dominanti. Di Francesco l’ha studiata bene, bloccando i due giovani talenti e schierando una difesa a cinque con i due mediani, che rientrano formando un muro davanti a Radu. I lariani riescono però a sbucare sulle fasce e il difensore Smolcic prende un palo di testa, lasciato solo in area veneta. Fabregas, ad inizio ripresa, sostituisce Strefezza con Ikoné e alla prima azione l’ex Fiorentina colpisce: l’attaccante prende palla a centrocampo e punta la porta, viene favorito da un rimpallo con Nicolussi Caviglia, poi come una saetta arriva in area e fulmina Radu di piatto destro.
Sotto nel punteggio, il Venezia avanza alla ricerca del pareggio e si scopre. Caqueret prova alcuni lanci in profondità verso Diao e Ikoné, ma l’azione non si sviluppa mai con un tiro verso la porta avversaira. Fabregas vuole il gol della sicurezza, toglie Diao per il centravanti della nazionale greca Douvikas e si mette con il 4-2-3-1. Due incredibili parate consecutive di un super Radu negano il raddoppio ai lariani al 29’, quando si crea una “tonnara“ in area piccola dei veneti dopo la punizione di Da Cunha. L’estemo difensore si oppone al tiro da pochi passi di Ikoné, poi sulla respinta al colpo di testa di Dossena. Forse anche per il primo caldo stagionale le squadre rallentano nel finale e il Como non schiaccia sull’acceleratore, accontentandosi del minimo vantaggio.
Nico Paz resta in ombra e manda fuori il suo pezzo forte, il tiro a giro dalla sua “mattonella“, muovendosi da destra verso sinistra. Un errore sottovalutare il Venezia, perché nel recupero del secondo tempo Carboni, dopo una serie di contrasti viene atterrato in scivolata da Smolcic. Gytkjaer spiazza Butez e Ayroldi fischia la fine, in un Sinigaglia ammutolito, che aveva già pregustato la vittoria contro una diretta concorrente nella corsa salvezza.
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