GIULIO MOLA
Sport

Conte-Fabregas, che duello. Il Napoli contro il Como rivelazione. E il maestro sfida uno dei suoi allievi

Quando erano insieme al Chelsea, lo spagnolo dovette adattarsi al gioco tutto corsa e intensità del salentino. Oggi il tecnico dei lariani lo incorona: "È tra i più grandi allenatori di calcio internazionale dell’ultimo decennio".

Quando erano insieme al Chelsea, lo spagnolo dovette adattarsi al gioco tutto corsa e intensità del salentino. Oggi il tecnico dei lariani lo incorona: "È tra i più grandi allenatori di calcio internazionale dell’ultimo decennio".

Quando erano insieme al Chelsea, lo spagnolo dovette adattarsi al gioco tutto corsa e intensità del salentino. Oggi il tecnico dei lariani lo incorona: "È tra i più grandi allenatori di calcio internazionale dell’ultimo decennio".

"Il Como è la squadra rivelazione del campionato. Poteva avere 9 punti visto che vinceva 2-0 col Bologna prima di subire il 2-2 solo nel recupero. E poi è andato a vincere in casa dell’Atalanta campione di Europa League...". Parola di Antonio Conte, uno cui non piaccono le smancerie ma che resta pur sempre un uomo che di pallone ne capisce abbastanza. E Napoli-Como, l’anticipo di domani sera a Fuorigrotta, non è un testacoda come qualcuno poteva pensare alla vigilia del campionato, ma il match che mette di fronte la capolista ad una delle piacevoli sorprese di questo primo scorcio di stagione, la frizzante formazione lombarda (molto spagnola) allenata da Cesc Fabregas.

Ed eccola qui la sfida nella sfida. Quella che si gioca sulle due panchine. Perché Conte e Fabregas si conoscono bene, si stimano, si studiano, anche se caratterialmente e ideologicamente sono agli opposti. Due grandissimi conoscitori di calcio, due allenatori preparati, moderni e concreti ma anche pure eccellenti motivatori. Tornano così alla mente i tempi in cui hanno lavorato insieme al Chelsea: allenatore dei blues Antonio, giocatore Cesc. Il maestro e l’allievo (Fabregas sarà il secondo tecnico che in questo campionato affronterà Conte dopo averlo avuto come tecnico, il primo è stato Thiago Motta con la Juventus). Idee diverse, ma grande capacità dello spagnolo (all’epoca 29enne) ad adattarsi al gioco del tecnico salentino.

"Quando ho avuto a che fare con Antonio forse era la prima volta che vedevo qualcuno sapere esattamente cosa voleva. Sempre. Per me è stato come andare a scuola, lui diceva tutto esattamente nel dettaglio: cosa fare dal portiere fino all’attaccante che segna. Ti diceva cosa fare. Tutto. Per me fu un modo diverso di fare calcio, con Conte la libertà non c’era e all’inizio fu difficile con tanta corsa e intensità", raccontava una volta Fabregas parlando del suo rapporto con il tecnico ai tempi della Premier. Ieri in conferenza stampa lo spagnolo ha ribadito: "Conte? È tra i più grandi allenatori degli ultimi 10 anni di calcio internazionale. All’inizio non mi metteva in campo ma ho imparato tantissimo da lui. Per me e per i miei ragazzi sarà un grande test affrontarlo".

Il “maestro“ Conte ovviamente ricambia facendo tanti complimentie a quell’allievo speciale: "Con Cesc abbiamo vinto col Chelsea la Premier e condiviso momenti importanti, ho sempre pensato potesse fare l’allenatore. Lui giocava in mezzo al campo, era uno che ti chiedeva sempre il perché di alcune cose e ora sono contento perché sta facendo un percorso veloce e bello. E poi si sta dimostrando molto preparato sotto tutti i punti di vista, ma di questo non avevo dubbi".

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