MICHAEL CUOMO
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Coppa Italia. Il Monza si sbriciola al Dall’Ara. Poker del Bologna che va ai quarti

Il Monza subisce una pesante sconfitta 4-0 a Bologna, con giovani talenti in evidenza ma senza reazione. La Coppa Italia finisce male per la squadra biancorossa.

Il Monza si sbriciola al Dall’Ara. Poker del Bologna che va ai quarti

Armando Izzo (difensore del Monza) e Santiago Castro (punta del Bologna) I brianzoli sono stati eliminati dalla Coppa Italia ieri sera allo stadio Dall’Ara

Poteva essere l’occasione per rialzare la testa, a Bologna, invece, neanche un brodino al Monza costretto a fare i conti con un aperitivo pesante e indigesto. Per dirla breve, un 4-0 da archiviare in fretta. Alla formazione l’occhio cade su due nomi: il primo è quello di Patrick Ciurria, che in campo non si vedeva da 8 mesi - ultima apparizione il 7 aprile nel 4-2 del Napoli in Brianza - e adesso di nuovo nel ruolo che due stagioni fa lo aveva visto protagonista a tutta fascia; l’altro è quello di Leonardo Colombo, maglia numero 57, classe 2005, alla prima presenza assoluta tra i grandi.

La stoffa c’è e si vede subito da come gestisce lì in mezzo il pallone: stop e passaggio, preciso senza strafare, una bella figura. Chi non c’era, né in campo né in panchina, è Daniel Maldini, fermato da un affaticamento e quindi rimasto precauzionalmente a riposo a casa. La strategia del Monza è chiara: palleggio in mezzo al campo per allargare le maglie rossoblù, scarico su Petagna e inserimento di Vignato e Maric che gli giocano accanto, o Valoti che da centrocampista non ha perso lo spirito offensivo. Non basta, comunque, per impensierire una squadra che pronti-via mette subito le cose in chiaro facendo capire le intenzioni di serata. La prima sgroppata è di Iling che fa tutto bene tranne la conclusione, spedendo nella curva vuota del Dall’Ara davanti a Pizzignacco. Il portierino monzese ha l’occasione di far vedere di che pasta è fatto poco più tardi su Orsolini: una parata sul piazzato del capitano bolognese che merita menzione nonostante la posizione di fuorigioco.

Nulla può il guardiano biancorosso sul terra-aria di Pobega dalla distanza: un mix di potenza e coordinazione che si insacca quasi all’incrocio, sotto la traversa, per il vantaggio di casa. Ha invece da recriminare il Monza qualche minuto più tardi: c’è un contatto in area tra Holm e Valoti, che arriva per primo a toccare il pallone con Ferrieri Caputi che non interrompe lasciando che l’azione faccia il suo corso. E così dall’altra parte, con Caldirola e compagni distratti dalle proteste, Orsolini si presenta con un cucchiaio su cui Pizzignacco non può nulla. Proteste che si riveleranno inutili. Nella ripresa entra Dany Mota, ma la sostanza non cambia. Dominguez fa tris, Castro cala il poker, sul Monza cala invece il sipario di una Coppa Italia finita male.

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