Si ferma contro la solidità del Partizan Belgrado la serie di vittorie dell’Olimpia che inciampa contro i serbi sostenuti da oltre 2000 tifosi al Forum. Davanti ad uno storico doppio ex come Sasha Djordjevic, in tribuna, finisce per 70-90, dopo un primo tempo chiuso avanti da Milano, ma con una ripresa in cui l’Armani ha rimbalzato contro un muro di gomma in tutti gli attacchi portati. A Milano non bastano i soliti 16 punti di Mirotic e neanche i 14 e 5 assist di Bolmaro, questa volta si sente la mancanza di qualche guizzo di Mannion (1/7 al tiro e si gira la caviglia nel finale) e il talento individuale di Dimitrijevic, oltre alla lungodegenza di Nebo che, contro squadre così fisiche, diventa un problema. Milano è stata troppo tenere a proteggere il ferro contro un avversario con un Carlik Jones da 24 punti e 9 assist e Tyrique Jones da 8/8 da 2.
Nella settimana dedicata a One Team, il progetto di responsabilità sociale che coinvolge tutti i club di Eurolega (l’Olimpia lo organizza insieme a Fondazione Laureus), i biancorossi partono fortissimo giocando davvero bene, ispirati da Bolmaro sul 15-7. Poi il Partizan spinge con le transizioni, difende durissimo e con Brown impatta a quota 17 al 9’. Il Partizan passa anche avanti di un soffio (24-25), ma l’Armani è in controllo quando Bolmaro e Shields segnano il 37-31. All’intervallo Milano è ancora avanti 40-37, ma nel terzo periodo i serbi salgono di tono, soprattutto in difesa. Passano avanti subito 40-42, l’EA7 torna avanti con Mirotic (50-49), ma ogni tiro dell’Olimpia diventa un’impresa, mentre i bianconeri provano a scappare via quando con 4 tiri liberi dell’ex pesarese Jones toccano il 55-64 al 29’. Poi diventa Brown l’incubo dei milanesi per il primo vantaggio in doppia cifra dei serbi sul 58-69, infine è l’ex bolognese Lundberg che prende per mano la partita chiudendola anzitempo fino al 70-86 che ribalta anche la differenza canestri.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO-PARTIZAN BELGRADO 70-90 (17-17; 40-37; 55-64)
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