
Gianluigi Donnarumma
Milano, 27 marzo 2019 - «Donnarumma rinnova». Sono bastate due parole per far tornare il sereno su una storia d’amore che ha vissuto tempi passati molto più burrascosi. Il merito è di Mino Raiola, l’agente padre confessore di Gigio Donnarumma che gli è stato vicino anche nei tempi bui targati Fassone-Mirabelli. È ancora fresca nella memoria di tutti i tifosi quella travagliata estate 2017, sfociata con un rinnovo di contratto che fece molto discutere e che poco giovò al ragazzo.
Ma, si sa, la gente dimentica in fretta e quindi sono state sufficienti delle ottime prestazioni al Milan e in nazionale (eccezion fatta per il derby, suo vero tallone d’Achille) per far dimenticare tutto: in un sol colpo addio alle polemiche. È ancora fresco il ricordo di quel 13 dicembre 2017, quando San Siro scaricò letteralmente il suo portiere con striscioni inequivocabili: «Violenza morale, 6 milioni all’anno e l’ingaggio del fratello parassita? Ora vattene, la pazienza è finita». Uno striscione e tante parole che non lasciavano dubbi, seguite da cori come «Gigio vattene, Gigio vattene» e «Dollarumma pezzo di m…».
I tempi sono cambiati, il Milan lotta per la Champions e la parentesi Yonghong Li è, per fortuna, solo un triste ricordo. A breve le due parti si incontreranno per rinnovare il contratto dell’enfant prodige: non c’è fretta, visto che l’attuale scadrà nel 2021. Gigio è pronto a legarsi ai rossoneri fino al 2024 e, stando ai rumors, senza aumenti di stipendio. Certo, guadagnando già sei milioni di euro all’anno non ne ha bisogno, ma di certo si tratta di un gesto di vicinanza al mondo rossonero. Quello con il quale, si spera, la storia d’amore possa continuare ancora per molti anni. Luca Talotta