MARCO GALVANI
Sport

Duvier Medina: dalla Coppa Davis all'ATP Challenger al Villa Reale Tennis di Monza

Duvier Medina, ex tennista cubano, guida il Villa Reale Tennis di Monza e organizza l'ATP Challenger con il V-Team.

Duvier Medina, direttore tecnico del V-Team, la scuola del Circolo Villa Reale Tennis

Duvier Medina, direttore tecnico del V-Team, la scuola del Circolo Villa Reale Tennis

La prima racchetta l’ha impugnata a 6 anni e mezzo, sui campi in terra rossa del circolo di Caibarien, la città nella costa nord di Cuba dove è nato. Allora la pallina "la cacciavo di là, come ho imparato a dire qui in Italia. Ammiravo Wilander, Lendl e Becker", poi il talento di Duvier Medina è maturato. E a 14 anni entra a far parte degli atleti della Escuela superior de perfecionamento atletico, a 18 con la nazionale cubana partecipa alla Coppa Davis e a tornei internazionali dei circuiti ITF e satellite ATP in Centro America, Sud America, Africa ed Europa. Sono gli anni che lo portano ad ottenere i migliori risultati della sua carriera internazionale. Nel 1988 Medina è tra i primi 50 giocatori al mondo nel ranking ITF Junior sia in singolare sia in doppio. Nel 1991 è numero 811 dell’ATP Entry Ranking Single, l’anno successivo è numero 834 dell’ATP Entry Ranking Double. Poi, però, "mi sono fatto male a spalla e schiena e purtroppo a certi livelli non sono più potuto tornare". Ma il tennis "era il mio mondo". E ha continuato a esserlo anche quando è arrivato in Italia, 26 anni fa. Prima al circolo di Villasanta, da una decina di anni al Villa Reale Tennis, nei giardini della reggia di Monza. Con passione e sacrifici, insieme alla squadra di maestri che è riuscito a riunire, ha fatto crescere una scuola - il V-Team - che oggi conta quasi 600 adulti e, soprattutto, oltre 700 bambini: "A loro insegniamo l’impegno, la costanza, la determinazione, il rispetto, la sportività e la voglia di vincere, ogni giorno. Con sacrificio". E quando si è aperta la possibilità di organizzare nel ’suo’ circolo l’ATP Challenger 100 ha capito subito che era un ’game’ da portare a casa. Servizio vincente, per dirla in gergo tennistico. E "ci auguriamo tutti possa restare nel calendario del circolo, grazie anche agli sponsor che oggi ci sostengono e che speriamo restino al nostro fianco con entusiasmo per poterci migliorare".

Il livello del Challenger "è già ottimo. Magari potremmo arrivare a un Challenger 125, ma dobbiamo rimanere in questa dimensione anche per un problema di spazi". Il suo sguardo va oltre il muro di cinta del circolo e in linea d’aria si rivolge verso la Villa Reale. In mezzo, c’è la vecchia pista, abbandonata da anni, della gloriosa squadra di hockey di Monza. In un mondo ideale quello spazio potrebbe essere valorizzato con un campo che avrebbe come sfondo la reggia. "Affascinante. Ma restiamo con i piedi per terra, per il prossimo anno dovremo fare dei piccoli interventi di miglioramento sugli attuali campi".

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