di Silvio De Santics
Nella speranza di allungare il periodo d’oro con le finali di Coppa Davis che vedranno impegnati Sinner e compagni da domani a Malaga, il movimento italiano fa i conti con la continua crescita di affiliazioni alla FITP, arrivate negli ultimi anni a toccare numeri sempre più elevati. Parliamo di una federazione che negli ultimi anni ha diversificato la propria offerta fra semplici soci, agonisti e non agonisti, con prezzi che vanno da 19 fino a 60 euro dell’offerta base, per una proposta che, oltre al tennis, comprende padel, beach tennis e tennis in carrozzina e si appresta ad accogliere in famiglia nel prossimo futuro il pickleball. Per rimanere solamente agli ultimi anni, siamo passati in termini nazionali dai 325 mila tesserati del 2020 ai 473 mila del 2021, fino ai 552 mila del 2022, per completare l’opera con i 660 mila (dato ancora parziale) del 2023.
E la Lombardia recita la sua parte: dai 51 mila del 2019 in èra precovid siamo passati ai 66 mila del 2022, per arrivare al 2023 (ancora da chiudere) a quota 80 mila. Luca Brasi, presidente del TC Altopiano, in provincia di Bergamo, ha le idee chiare: "La nostra è una piccola realtà che opera in Val Seriana - racconta -. La scuola tennis, che raccoglie un centinaio di ragazzi e 25 agonisti, ha registrato in queste settimane un boom di richieste, circa il 20% in più, ma la cosa più interessante è che non sono solo i giovani ad avvicinarsi al nostro sport, ma anche persone di tutte le età che vengono nei circoli della zona a prenotare lezioni con i nostri maestri".
Ancora più in profondità va Renato Vavassori, fondatore e direttore della omonima Accademia con sede a Palazzolo sull’Oglio (Bs), la quale opera da 31 anni ai più alti livelli professionistici. "Viviamo una situazione simile a quella di fine anni ‘70, quando Adriano Panatta segnò un’epoca insieme ai vari Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. Quegli anni di euforia vennero gestiti malamente a livello di investimenti, la federazione non pensò a sfruttare il momento di popolarità per investire sui giovani praticanti. Esattamente il contrario di quanto accade con l’attuale gestione, capace di creare un sistema di sostegno all’intero movimento. Certamente Sinner rappresenta la punta dell’iceberg, ma non dimentichiamo gli altri protagonisti: Berrettini, Sonego, Musetti e Arnaldi".
Vavassori è conscio che c’è in atto un rinnovo generazionale: "Tantissimi ragazzi mordono il freno sin dagli under 10, vuol dire che il sistema funziona, con un monitoraggio presente sin dalle province, che continua a livello di regioni, fino ad arrivare su scala nazionale. L’aumento del numero dei praticanti e affiliati alla FITP si noterà soprattutto sul lungo periodo".