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Sui social spopola l’hashtag #Allegriout, rivolta dei tifosi bianconeri dopo l'ultimo ko

La Juve nel marasma e i suoi supporter puntano il dito contro l'allenatore. Esonero difficile per motivi economici, ma si fa il nome di De Zerbi

Il coach della Juve Massimiliano Allegri non naviga in acque tranquille

E se a Monza fosse uno scontro tra neoallenatori? Difficle, dati i tempi stretti, ma non del tutto inverosimile. Prima le incertezze con la Salernitana, al netto del pasticcio al Var, poi la sconfitta interna contro il Benfica, infine, la goffa risposta di Maurizio Arrivabene a un tifoso (“Lo paghi tu quello che viene”) e le certezze di Max Allegri sul suo futuro (“Non mi sento a rischio”). Sono ore cruciali in casa bianconera mentre i social hanno già condannato il tecnico bianconero con l’hashtag #Allegriout

“È ora di rigiocare con il sangue negli occhi” scrive un tifoso su Twitter con la foto di Zidane. È ora di riportare a casa il nostro Zizou! #allegriout”. E ancora “Uno solo non è andato sotto la curva a prendersi i fischi come invece hanno fatto, con umiltà, questi uomini che lui ha distrutto. Tipico dei vigliacchi, se avesse un briciolo di dignità si sarebbe già dimesso dopo lo schifo delle prime sette partite” e via dicendo.

 Ma al fianco del tecnico ci sono anche gli #Allegriin che tifano: “Giù le mani dal mio allenatore e guai a voi dell’#Allegriout se avete da lamentarvi” La rosa di possibili sostituti oggi potrebbe andare da Zidane a Tuchel, a Pochettino. Il nome che gira è quello di Roberto De Zerbi che, dopo aver declinato l’offerta del Bologna per amicizia nei confronti di Mihajlovic e quella del Monza, è ora accostato alla Juventus. 

Juve che ritiene di aver accontentato Allegri con campagne acquisti importanti (Vlahovic e Zakaria a gennaio, Pogba, Di Maria, Paredes, Bremer e Milik in estate). Juve ci si ritrova a fare i conti con le difficoltà in Europa con la qualificazione a rischio visto le due sconfitte in altrettanti match, e in campionato con una distanza dalle prime già notevole. 

"Abbiamo fatto 20 minuti bene - ha detto ieri sera il tecnico a fine partita - potevamo fare il 2-0. Poi nel momento di difficoltà non abbiamo difeso bene, abbiamo concesso qualche tiro. Il rigore mentalmente ci ha tagliato le gambe. Sono momenti che fanno parte del calcio, ora dobbiamo stare zitti e lavorare, riprendendo il cammino»