
Il Milan punta su Tony D’Amico per il ruolo di direttore sportivo, ma l'Atalanta non vuole privarsene prima del 2027.
Del futuro di Tony D’Amico, come di quello di Gasperini, se ne parlerà a fine campionato. Le sirene rossonere cantano con insistenza per il 45enne dirigente pescarese, diventato l’oggetto dei desideri del Milan per il delicato ruolo di direttore sportivo che da tre anni ricopre nella Dea con ottimi risultati, formando una formidabile ‘coppia di mercato’ con l’ad Luca Percassi. Al momento il club bergamasco non sarebbe intenzionato a privarsi del ds, vincolato contrattualmente fino al 2027. Se ne riparlerà da fine maggio, quando saranno più chiari i programmi per la prossima stagione, in base al raggiungimento o meno della Champions, con annesso introito da 50 milioni, ai conseguenti obiettivi di mercato e anche alla permanenza o meno di Gasperini sulla panchina nerazzurra. Domenica scorsa, prima del match contro la Lazio, lo stesso D’Amico ha tagliato corto: "Le voci su un interessamento del Milan? Sono solo voci. Siamo focalizzati su quelli che sono gli obiettivi dell’Atalanta".
D’Amico, che prima di arrivare a Bergamo è stato capo scout e ds del Verona (tra suoi i colpi Amrabat, Rhahmani, Kumbulla e Ilic) dal 2022 è all’Atalanta dove ha raccolto l’eredità di Sartori. Con Percassi ha firmato il capolavoro dell’operazione Hojlund e altri colpi vincenti, come Scamacca, Retegui, De Ketelaere, Ederson e Hien, oltre a Kolasinac preso a parametro zero dal Marsiglia.
Intanto buone notizie per la difesa: Posch, Toloi e Kossounou potrebbero tornare tra i convocati già domenica.
Fabrizio Carcano
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