ENRICO CAMANZI
Sport

Infortuni, imprese e social: il mondo a tutta velocità di regina Sofia

Vita da Goggia: dal volo in seggiovia da bambina al trionfo olimpico in Corea fino al poker in discesa: storia della campionessa bergamasca

Sofia Goggia

Bergamo, 23 gennaio 2020 – L'apprezzamento del monumento dello sci azzurro, Alberto Tomba, è garanzia di essere già nell'Olimpo dei grandissimi. Di Sofia Goggia, la ventottenne bergamasca che oggi a Crans Montana ha centrato il quarto successo in fila nella Coppa del Mondo di discesa libera (su cinque gare disputate), la “Bomba” ha detto “Non ha paura di niente”. Effettivamente ce ne vuole di coraggio per buttarsi a capofitto sui pendii dello sci mondiale, fra curve da tagliare e velocità di punta che superano abbondantemente i 100 chilometri all'ora. Ma solo chi non ha paura di nulla può diventare il più grande di tutti.

Sofia Goggia, oggi, è l'avversario da battere per tutte le donne-razzo del panorama di Coppa del Mondo. Una regina dal sorriso aperto che, anno dopo anno, ha guadagnato in maturità. E che sta trascinando il movimento femminile, per altro da tempo in grande spolvero, a risultati sempre più scintillanti, come dimostra la terza posizione ottenuta ieri dalla valtellinese Elena Curtoni e gli altri piazzamenti delle azzurre, a partire dal quarto posto di Laura Pirovano.

Vita privata e passioni

Sofia è nata a Bergamo il 15 novembre del 1992. E' figlia di Giuliana, professoressa di Lettere alle scuole superiori, ed Ezio, ingegnere molto noto in provincia, reso popolare da alcuni video su YouTube in cui compare con la figlia. Da bambina è stata vittima di un incidente le sarebbe potuto costare caro: è scivolata dalla seggiovia ma ha avuto la prontezza di aggrapparsi al poggiapiedi. E' rimasta penzoloni, fino a che non è stata recuperata da alcuni soccorritori con una scala. Un “antipasto” delle acrobazie in pista. Il debutto nel 2007, in una gara giovanile a Livigno.

Il lato glamour di Sofia
Il lato glamour di Sofia

Esuberante, piena di energia, attenta anche all'immagine esterna, presentissima sui social network. Aggiorna il profilo Instagram regolarmente, con scatti da gare e allenamenti ma anche immagini dalla vita di tutti i giorni.

Complicato il rapporto con gli studi: si è iscritta alla facoltà di Economia ma ha abbandonato dopo pochi esami. E' passata a Filosofia: anche qui addio. L'ultima tappa è Scienze politiche. E' attaccatissima a Belle, il suo pastore tedesco, che in qualche occasione le ha fatto compagnia sul podio. Le piace la musica e spazia fra i generi: dalla classica (Puccini) all'hip-hop, con Fedez in testa. L'amica del cuore è Michela Moioli, altra sciatrice

Gli inizi

Nella stagione 2010-2011 arriva un colpo che stenderebbe un toro. L'azzurra rimedia un grave infortunio al ginocchio durante lo slalom gigante di Coppa Europa a Kvitfjell. Si deve fermare fino all'anno successivo. A fine 2011 è festa per la prima convocazione in Coppa del Mondo. Goggia si fa subito notare per lo stile aggressivo, sempre al limite, che gli costa errori e capitomboli. Quando limita le sbavature, però, non ce n'è per nessuno. Nel 2013 va vicina al primo grande risultato: è quarta nel supergigante mondiale di Schladming, a soli cinque centesimi dal podio. La crescita viene fermata da un doppio infortunio. Nel 2014 si rompe il crociato del ginocchio sinistro, che torna a tormentarla nel gennaio 2015, a causa di una cisti.

I primi allori

Nella stagione 2016-2017 inizia a farsi conoscere e a raccogliere quanto seminato. Sofia inizialmente ottiene i migliori risultati in gigante: il suo primo podio nel circuito principale arriva a fine novembre nella gara di Killington, nel Vermont. E' nata una stella. A marzo fa doppietta, discesa libera e SuperG, a Pyeongchang-Jeongseon, in Corea del Sud. Sono le sue prime vittorie. Chiude al stagione al terzo posto nella classifica generale, con 1.197 punti, battendo il record per un'atleta italiana. A chi lo “strappa”? A una certa Deborah Compagnoni. Si toglie la soddisfazione di salvare la spedizione mondiale azzurra a Saint Moritz, con un bronzo in gigante.

L'urlo olimpico

Sofia dopo la vittoria olimpica
Sofia dopo la vittoria olimpica

Cadute e risalite

Sofia continua ad avere un conto aperto con mala sorte e infortuni. Dopo aver chiuso la stagione 2017-2018 con tre vittorie in Coppa del Mondo, apre l'annata successiva con una frattura al perone. Rientra e ai Mondiali di Are, in Svezia, si mette al collo un argento in SuperG. Nell'anno tormentato dal Covid altro stop in infermeria: cade a Garmisch e si rompe il braccio sinistro. Un guaio, l'ennesimo, che la limita a due soli podi. Tutto diverso nell'annata iniziata quest'autunno, con il filotto di quattro successi in discesa libera.