LUCA MIGNANI
Sport

Il Diavolo cambia pelle. Ds, tecnico e giocatori. Cardinale e Furlani insieme studiano il Milan del futuro

Summit americano mentre Conceiçao pianifica il match di domani col Lecce

Giorgio Furlani, ad rossonero, con Gerry Cardinale, proprietario del Milan

Giorgio Furlani, ad rossonero, con Gerry Cardinale, proprietario del Milan

Nuovo Milan: lavori in corso, a tutti i livelli. Prima i colloqui londinesi tra la proprietà rappresentata da Gerry Cardinale e il suo senior advisor Zlatan Ibrahimovic. Poi l’incontro newyorkese tra lo stesso Cardinale e l’amministratore delegato, Giorgio Furlani: "Un’occasione per discutere e condividere, attraverso una serie di incontri produttivi di persona, diversi argomenti e progetti del club insieme a molti interlocutori all’interno di RedBird", la nota della società diffusa nella tarda serata di ieri. Sullo sfondo, l’espressione di due parti all’interno del mondo rossonero: una relativa a RedBird, l’altra a Elliott. Sui tavoli, soprattutto, la direzione che prenderà il Diavolo: a partire dalla figura, attualmente mancante, del direttore sportivo. Aggiornamenti e programmazione: per arrivare a una scelta nel giro di qualche settimana e partire per la rifondazione, quanto meno, dal prossimo mese. Incontri lontani da Milano, dove la contestazione nei confronti della proprietà si è riaccesa, dopo una breve tregua, più forte di prima. Igli Tare e i suoi 15 anni nella dirigenza della Lazio in cima alla lista. Accanto, la figura dell’ex Juventus e Tottenham Fabio Paratici, con un modus operandi più radicato dell’albanese e con opzioni anche in Premier e Liga. Verso l’Inghilterra (decisamente) Andrea Berta, pur contattato, che dopo l’Atletico Madrid è orientato ad abbracciare l’Arsenal. Senza dimenticare l’opzione Tony D’Amico (Atalanta). Per l’attuale direttore tecnico Geoffrey Moncada si profilerebbe un ritorno all’originario e apprezzato ruolo di capo scout, mentre studia da direttore sportivo insieme al responsabile di Milan Futuro, Jovan Kirovski: su di lui, arrivato in estate dai Los Angeles Galaxy, ci sarebbe qualche ombra visti gli attuali risultati della seconda squadra che, al primo anno tra i professionisti, rischia la retrocessione in Serie D. Furlani e Ibrahimovic, con l’arrivo di un direttore sportivo, avrebbero ruoli più specifici nei rispettivi campi. Di fatto, il momento di chiarirsi è arrivato. Ai piani alti così come a Milanello, dove Sergio Conceiçao prepara l’ennesima rivoluzione in vista della partita di domani al Via Del Mare (fischio d’inizio alle ore 18). Di fronte, il Lecce dell’ex Giampaolo: con lui in panchina (esonerato dopo sette giornate e sostituito da Pioli) il peggior rendimento in campionato dei rossoneri negli ultimi dieci anni. Subito dopo, il Milan attuale del tandem Fonseca-Conceiçao. Altro esame che il portoghese aveva fatto intendere di poter sostenere con la difesa a tre. Esperimento con ogni probabilità rimandato. Ma non la rivoluzione. Al netto delle assenze per squalifica di Maignan e Pavlovic, con Florenzi rientrato in gruppo e Loftus-Cheek ancora a parte, si va verso le esclusioni eccellenti di Theo Hernandez, Fofana, Leao, Joao Felix e Gimenez, oltre a Musah. Il tecnico, intatti, ieri ha provato un undici con la coppia centrale Gabbia-Thiaw, spalleggiati da Walker e Bartesaghi. A centrocampo l’intoccabile Reijnders e Bondo, fin qui oggetto misterioso. Poi il tris di mezze punte composto da Jimenez, Pulisic e Sottil alle spalle di Abraham. Lavori in corso.

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