di Giuliana Lorenzo
Da Atlanta 1996 a Parigi 2024. Il percorso compiuto in questi anni dalla Brixia Brescia e dalle sue atlete passa inevitabilmente dai Giochi Olimpici. È dalle Olimpiadi americane che la società, eccellenza lombarda e italiana, riesce a portare nella rassegna dai cinque cerchi le proprie ginnaste. Il pass per la manifestazione del prossimo anno è arrivato dai Mondiali di Anversa, dove un’Italia incerottata è riuscita nella missione, che, a tratti sembrava impossibile. Mancavano infatti atlete, cresciute proprio alla Brixia, che in questi anni hanno vinto tanto e hanno aiutato in diverse occasioni: da Vanessa Ferrari, alla capitana delle Fate Giorgia Villa, fino ad Alice D’Amato e Martina Maggio. Ci hanno pensato però la gemella Asia, Elisa Iorio, Angela Andreoli (al debutto in Mondiale) e la riserva Veronica Mandriota (in squadra poi Manila Esposito della Ginnastica Civitavecchia e l’esordiente Arianna Belardelli dell’Haeven Roma).
Cambiano gli addendi ma il risultato non muta. Merito di una realtà nata a Brescia nel 1984 per iniziativa dei suoi tre soci fondatori, ovvero, Enrico Casella, Daniela Leporati e Paola Rietti. Casella, ex rugbista, non solo continua ad allenare ma è anche il D.T della Nazionale: nello staff azzurro, con lui Monica Bergamelli e Marco Campodonico. La prima è una delle tante atlete che hanno scritto la storia di questo sport e del club bresciano. La Bergamelli è stata olimpionica a Sydney, Atene e Pechino: unica ginnasta italiana, prima di una certa Vanessa Ferrari ad aver disputato tre edizioni dei Giochi. Campodonico, tecnico milanese, da anni collabora con la Brixia e con i vertici nazionali.
Negli anni la realtà lombarda si è consolidata e la città di Brescia è diventata il cuore pulsante del movimento. Nella bacheca ci sono 21 scudetti conquistati, di cui l’ultimo, a maggio di quest’anno e che è stato il decimo consecutivo. Non è così utopico pensare, anche se la strada è ancora lunga, che presto si possa mettere nel mirino la terza stella. I talenti non mancano per un ciclo aperto da anni e con un ricambio generazionale non da poco. Se è vero che c’è sempre Vanessa Ferrari, che ha il grande obiettivo della quinta edizione dei Giochi, ci sono anche diverse altre protagoniste. Dalla già citata Giorgia Villa, sfortunata negli ultimi anni e tormentata dai problemi alla schiena, fino alle sorelle D’Amato. Asia, agli Europei del 2022, è stata la prima italiana a conquistare il titolo continentale all-around dal 2007: anno in cui trionfava la Farfalla di Orzinuovi. Alice, per guardare ai risultati recenti ha vinto tre medaglie agli Europei di Antalya 2023. Poi, solo per fare un altro esempio, c’è Angela Andreoli, la “piccola” del gruppo, bresciana doc classe 2006. In generale, nonostante scandali e vicende giudiziarie, tutto il movimento è florido. Per quanto riguarda i pass olimpici ottenuti da questo sport se ne contano 17 (7 della ritmica – due individualiste e cinque dell’insieme - 5 dalla squadra femminile e 5 da quella maschile) su 17 fin qui disponibili.