Nelle scorse ore il Milan ha presentato la sua offerta a Kyle Walker, tuttavia il suo pubblico attende altro. Al netto del fallimento, annunciato, denominato Emerson Royal, nello scacchiere di Sergio Conceiçao manca qualcuno per sostenere Fofana e Reijnders, ma soprattutto un centravanti. Un’emergenza che vive da anni e che il club non è mai riuscito a risolvere, anche ora che in dirigenza ha l’ultimo vero centravanti prolifico in rossonero con Olivier Giroud, Zlatan Ibrahimovic.
La prima stagione senza il francese, trentanove reti in rossonero, parla chiaro: ventinove marcature di squadra, unica nelle prime nove in classifica ad essere sotto il tetto dei trenta. Il capocannoniere è un giocatore della trequarti, Christian Pulisic (10), seguito da un mediano, Tijjani Reijnders (9). Il numero sei è il bottino di Rafa Leao e Alvaro Morata, a cinque troviamo il match-winner di Supercoppa Tammy Abraham. È il manifesto di un fallimento strategico e operativo. L’Atalanta ha perso in estate Gianluca Scamacca? Oggi il capocannoniere di tutta la Serie A è il sostituto Mateo Retegui. Lautaro Martinez fatica a trovare continuità realizzativa all’Inter? Nessun problema, Marcus Thuram è a 13. E a 12 c’è Moise Keane della Fiorentina, altro giocatore che si è mosso in estate.
L’emergenza rossonera è chiara da anni, tenendo conto delle primavere di Giroud, eppure non si è mai trovata una soluzione. Il club ha trattato a lungo Joashua Zirkzee (comunque 11 gol con il Bologna un anno fa), per poi ritrovarsi l’occasione Alvaro Morata. Che si è spesso speso con parole da leader, che lotta per il campo in cerca dell’inserimento dei compagni, ma non ha profondità. Nessun giocatore dello scacchiere rossonero sa attaccare senza palla, se non Tammy Abraham, certamente non un pezzo di ghiaccio nel confronto con gli estremi difensori, e probabilmente Francesco Camarda, come dimostrato ad esempio con la Stella Rossa. Un fallimento annunciato, che desta perplessità dopo mesi di ventilate ricerche, e che certamente non passa solo per la volontà di contenimento costi. Il materiale c’era, ma è stato snobbato, gennaio non può essere la panacea di ogni male: in passato c’è stato Mario Balotelli, ma anche Krzysztof Piatek, l’uomo che si dichiarò "nato pronto", prima di perdersi al primo soffio di vento contrario.
Rispetto a Paulo Fonseca, Sergio Conceiçao pare aver abbassato il baricentro della squadra, in modo da sfruttare meglio le lunghe leve di Rafael Leao e Theo Hernandez. Il portoghese, da mesi, lavora su un nuovo “progetto da 9“, con discreti segnali contro la Stella Rossa in Champions e anche l’Inter in Supercoppa. Basterà? Il campo sino ad ora ha detto no. Il club reagirà? I primi nomi non consigliano niente di buono. Facile parlare di Santiago Gimenez, 13 goal, ma tolto dal mercato di gennaio dal Feyenoord. Di certo non aderente al profilo di necessità Joao Felix, una sola rete quest’anno. La mancanza si chiama centravanti, ma la sensazione è che il buco resterà ancora scoperto.
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