
Solo l’aritmetica tiene in corsa una società ormai rassegnata alla retrocessione. Il club vuole alleggerire i conti: a fine giugno 15 giocatori lasceranno la Brianza.
Alessandro Nesta non ha fatto giri di parole: "Se questo è l’atteggiamento dei ragazzi, io resto qui fino alla fine". Gli è bastato questo per trasmettere una parola di conforto alla sua squadra, in attesa di nuove opportunità di calendario che vanno ricercate non nel weekend che verrà: erano altri tempi quando Luca Caldirola permetteva al Monza di uscire da San Siro con bottino pieno contro l’Inter, l’attualità vede l’ostacolo meneghino come insormontabile e così i ragionamenti vanno al futuro accantonando anche ogni speranza residua. Per portare la classifica a sorridere a 11 turni dalla fine ormai non basterebbe un miracolo, così i ragionamenti vanno al futuro tra campo e società. Sul fronte proprietà ancora nulla si muove: nelle ultime settimane è tornato in orbita brianzola il nome di Gabelli e della sua Gamco, ma nel concreto si potrà entrare solo quando il verdetto del campo sarà ormai irreversibile. Fondamentale sarebbe l’abbattimento dei costi che fa seguito a una retrocessione, con conseguente emissione del fondo cosiddetto "paracadute" dedicato alle società che lasciano la Serie A: una cifra di circa 20 milioni. Quel che appare ormai inevitabile è riconciliare l’ambiente con la holding berlusconiana, finita nel mirino dei tifosi dal mercato di gennaio che ha visto la necessità, operata dai dirigenti, di rinunciare ai migliori elementi della rosa per affidarsi quindi a gente meno "pesante" in campo, ma soprattutto nelle casse. Un’opera mai apprezzata, con lo scetticismo di tutti che sta trovando conferme sul campo in una crisi di risultati che sembra non avere cura.
In caso di Serie B l’esempio può essere il Sassuolo di oggi, con una differenza non da poco che è legata a chi c’è e chi ci sarà. Al 30 giugno sono 15 i calciatori che allo stato attuale lasceranno la Brianza, tra fine prestito e scadenza dei contratti. Questo comporterebbe la necessità di un corposo intervento sul mercato per ricostruire una rosa che dovrà avere un rapporto età media-ambizione di quelli che sappiano fare voce grossa in un campionato così incerto e combattuto com’è quello cadetto. Visti gli ultimi movimenti, di cui sopra, la speranza di tutti è che possano contribuire investitori al futuro del club, garantendogli futuro, ma soprattutto l’ambizione di poter tornare un giorno a calcare i campi dell’Olimpico e del Meazza. La garanzia, in tal senso, sarà la figura di Adriano Galliani (nella foto). Intanto il presente vuole che il campionato, il Monza, lo chiuda con "dignità", parola utilizzata dai tifosi in uno dei lenzuoli di contestazione srotolati in curva. Da qui alla fine le occasioni per regalare qualche gioia non mancano: intanto gli scontri diretti attesi contro Parma, Cagliari, Venezia ed Empoli, avversarie che galleggiano in zona rossa da inizio campionato. Quindi il sentitissimo derby casalingo contro il Como, utile per dare alla piazza una soddisfazione che manca da troppo tempo. Fino alle occasioni contro Napoli e Atalanta di riempire l’U-Power per vivere giornate di sport. Di quelle che Monza sognava da una vita intera, e che si aspetta di vivere ancora il più possibile.
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