MICHAEL CUOMO
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Il Monza crea tanto, ma non basta. Pari in rimonta contro il Venezia

Lagunari due volte in vantaggio e ripresi poco prima dell’intervallo. Rosso a Bondo nella ripresa

Il Monza crea tanto, ma non basta. Pari in rimonta contro il Venezia

Il danese Christian Gytkjaer, 34 anni, con l’ad biancorosso Adriano Galliani che gli ha consegnato una targa in ricordo della militanza in Brianza dell’attaccante

La conoscete la “Leggenda del Vichingo“? È la storia di Monza e del Monza, che ha in Christian Gytkjaer l’eroe capace di portare la Brianza dove non era mai stata. Quella Serie A da tenersi stretta, e per questo pomeriggi come quelli di ieri avevano un peso e un’importanza indescrivibili. Bisognava subito asciugare le lacrime, pensare al presente e a un Venezia che l’ex ds Antonelli ha costruito con giovani interessanti, che Di Francesco ha messo in campo con un modulo speculare per rendere ancora più difficile la vita a Sandro Nesta, che ha già il suo conto aperto con l’infermeria e non ha potuto fare altro che affidarsi all’undici capace di farne 3 al Bentegodi. L’approccio monzese però non è dei migliori. A sinistra il Venezia ha un’autostrada sempre libera, impossibile da non sfruttare già al quarto d’ora: Oristanio sfreccia a destra e nessuno si occupa di Ellertsson dall’altra parte, stop e sinistro all’incrocio sul quale nulla può Turati. Nesta deve aggrapparsi alla qualità del singolo. Ispirato, non da oggi, è Kyriakopoulos: dribbling e mancino incrociato all’angolino per il pari, e non siamo nemmeno alla mezz’ora. Può essere il gol che riporta il match sul binario favorevole ai brianzoli, ma così non è. È un colpo di testa a rimetterlo in salita: su un piazzato è Svoboda a sovrastare Izzo per il nuovo vantaggio lagunare.

"Facciamo che all’intervallo riordiniamo le idee?", avranno pensato in zona biancorossa, ma la lampadina si accende ancora in zona Kyriakopoulos: assist al bacio che Djuric controlla e trasforma in gol. Adesso sì, sul 2-2, si va al riposo. La ripresa è un monologo brianzolo, ma la supremazia è sul campo e nel possesso. Ringrazia Stankovic tra i pali, figlio di Dejan, che non ha un granché da fare. Eppure il Monza ci prova, arriva lì ma non punge. Alzano i giri del motore gli ingressi di Bianco e D’Ambrosio, sembra l’ultima scossa quella di Daniel Maldini, tornato in campo per il guizzo decisivo, ma l’espulsione di Bondo - tra i più ispirati - per doppio giallo, costringe il Monza a difendere il pari. Resta l’amaro in bocca, neanche più il quadro del gol di Gytkjaer contro la Juventus appeso nella pancia dello stadio: Galliani lo ha regalato al Vichingo, l’unico sorriso pieno del pomeriggio.

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