MICHAEL CUOMO
Sport

Il Monza crolla ancora. La salvezza resta lontana

Turati para un rigore a Pinamonti, ma il Genoa passa con De Winter e Vasquez. Galliani al lavoro per i rinforzi: oggi arriva Palacios in prestito dall’Inter.

Georgios Kyriakopoulos a contrasto con Patrizio Masini ieri a Marassi

Georgios Kyriakopoulos a contrasto con Patrizio Masini ieri a Marassi

di Michael CuomoMONZAQuelle serate che fanno male: non solo per il risultato (2-0), ma per come questo è maturato. Il Monza è ancora perso in fondo alla classifica, non basta più una vittoria per raggiungere il Venezia davanti che almeno a piccoli passi prova a restare aggrappato al vagone di salvataggio, ma soprattutto esce da Marassi con un dato che preoccupa ancora di più: zero gol e un tiro in porta, di testa, con D’Ambrosio. L’insidia non era solo il Genoa, la sua gente, quello stadio. L’insidia era anche il campo, inzuppato da una pioggia battente che ha colpito La Superba fino a richiamare l’allerta meteo colore arancione, con automatico rischio rinvio della partita.

Alla fine il verde ha retto come ha potuto, non senza conseguenze per i ventidue in campo. A fine primo tempo a saltare è il muscolo di Akpa Akpro, scelto in mezzo insieme a Urbanski, appena arrivato dal Bologna e già schierato dall’inizio. La prima chiamata della serata è monzese: l’azione rugbista porta al tiro in diagonale di Kyriakopoulos (16’), decisiva la deviazione di Kassa per evitare che il pallone termini la corsa all’angolino basso più lontano. Dall’altra parte si vede Pinamonti: prima con un colpo di testa centrale che Turati alza in corner (28’), poi dal dischetto per trattenuta di Kyriakopoulos su Vasquez (31’). Il portiere biancorosso indovina l’angolo e tiene in vita un Monza troppo poco presente in zona gol. All’ora del tè si arriva in equilibrio anche grazie a Izzo: sua la scivolata decisiva ad alzare sopra la traversa un diagonale di Miretti lanciato a rete (37’).

Troppo poca roba i brianzoli lì davanti, all’intervallo Bocchetti ridisegna l’undici con Dany Mota davanti e Ciurria a tutta fascia mancina. Chi attacca, pronti-via, sono sempre i padroni di casa: cross di Pinamonti, testa di Miretti e la traversa salva ancora il Monza (46’). Per il Genoa sembra stregata, a maggior ragione quando Thorsby col sinistro trova l’ennesima prodezza di Turati, provvidenziale anche sulla ribattuta di Cornet, in fuorigioco (57’). Ma quanto può durare così il muro monzese? Tempo di superare l’ora di gioco e il mattone crolla. L’arcobaleno su punizione è dipinto da Martin, Carboni va a sbattere sul blocco di Cornet, così De Winter può andare indisturbato a colpire di testa sul secondo palo per il vantaggio (61’). Dove non arrivano gli attaccanti da una parte - neanche Petagna e Vignato riescono a dare una scossa - ci sono i difensori di casa dall’altra. De Winter segna e fa un figurone, Vasquez lo segue a ruota andando a girare, anche lui di testa, il raddoppio genoano anticipando l’altro volto nuovo Lekovic (84’). Riprende anche a piovere, la scena è quella di una doccia gelata sulla testa del Monza dal quale si farà fatica a riprendersi.

Oggi dall’Inter arriverà Palacios in prestito a rinforzare la difesa, poi si aspetta Jovic dal Milan (ieri ancora indeciso) in cerca di gol. Mercato a parte, meglio concentrarsi su sabato: in Brianza arriverà il Verona. Non sarà già un dentro o fuori, ma poco ci manca. Dovrà essere, questo sicuro, come una finale di Champions League: Adriano Galliani, almeno lui sì, sa come si vince.

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