di Luca Mignani
"Fonseca sia se stesso, è lui l’allenatore e certe questioni devono essere risolte dall’interno con i giocatori. Sono adulti e devono prendersi le loro responsabilità. Ed è quello che stanno facendo". Zlatan Ibrahmovic dixit, nel pre partita. E tanto è stato. Il tecnico portoghese, dal momento critico (l’1-1 del Bruges), ne è uscito come sempre: osando. Dal 4-2-4 nel derby, passando per il turnover estremo (più di metà squadra cambiata) con l’Udinese, fino alla sostituzione di Leao ieri sera. Dentro Okafor che in una manciata di secondi ha servito il 2-1 a Reijnders: "Gli avevo detto di essere pronto in caso avessi trovato il fondo...", ha rivelato lo svizzero. Stesso epilogo, ma assist-man diverso: Chukwueze. Dopo il gol all’Udinese, il nigeriano ancora protagonista: "Sì, per me è un grande momento dopo un mese difficile. Sento la fiducia". E chissà come la sente Pulisic, al settimo gol stagionale: "Sono stato fortunato, volevo fare un buon cross. Ma lavoro duramente ogni giorno per essere sempre decisivo". Come i cambi di Fonseca che può (ancora) sorridere: "Ma il merito è dei giocatori. E sì, principalmente di quelli che sono entrati: hanno cambiato la partita, il ritmo, l’intensità. Chukwueze e Okafor hanno dimostrato di sentire la fiducia con ottime prestazioni, con loro è aumentata la carica. Siamo cresciuti tanto anche quando Pulisic è stato spostato più al centro. Onestamente Christian da esterno non riesce a essere preponderante come quando gioca più dentro al campo. Anche grazie a lui la squadra è molto cambiata nel corso della partita". A uscire, invece, è stato Leao: "Offensivamente ha fatto cose importanti nel primo tempo, poi ho deciso di cambiare e per me questo è normale: volevo più energia e incisività in corsia. Nessun problema. Deve essere così anche per lui: deve continuare a lavorare per aiutare la squadra".
Da record italiano il debutto in Champions di Camarda: "Mi spiace che il suo gol sia stato annullato. Il momento è stato comunque molto bello: tutta la squadra a festeggiare questo “bambino“ che ama tanto il Milan. Ne farà altri". Parole al miele. Meno dolci quelle in merito al primo tempo della squadra: "Non abbiamo fatto bene. Il Bruges è partito basso e in dieci si è abbassato ulteriormente. In queste situazioni, con pochi spazi, facciamo fatica (vedasi la prova di Loftus-Cheek, citato dal tecnico). E quando troviamo la soluzione giusta, siamo troppo lenti. Serve un’altra velocità, anche di pensiero". Servirà contro il Real Madrid, prossima avversaria in Champions. Fonseca, però, ha in mente solo il Bologna: "Partita per partita...". Tant’è. Dopo la Fiorentina è arrivata l’Udinese. E il Milan si è rialzato in Italia. Dopo il Bayer, invece, il Bruges. E il Diavolo ha graffiato anche in Europa. Ora, caccia alla continuità.
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