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Ademola Lookman, 27 anni, fin qui 17 reti e 7 assist in stagione A Empoli ha realizzato una bella e decisiva doppietta
Nell’Atalanta rientrata in corsa per lo scudetto brilla la stella di Ademola Lookman. Il giocatore decisivo. Quello più impattante, persino più del cannoniere Retegui che ha segnato 24 gol da agosto. Nella prima metà di febbraio, senza Lookman, la Dea ha perso terreno dai primi due posti della classifica, con due pareggi casalinghi contro Torino e Udinese, ha dato l’addio anticipato alla Coppa Italia e ha compromesso la qualificazione in Champions contro il Bruges.
Va detto che senza il Pallone d’Oro africano la Dea ha segnato comunque due gol a Barcellona, ha vinto 2-1 a Como e poi ha dilagato nel 5-0 a Verona, ma la svolta nella facilità realizzativa e nella concretezza è arrivata con il rientro del 27enne londinese: un gol subito contro il Bruges, due reti e un quasi assist a Empoli. In una settimana un impatto devastante per un giocatore che sta viaggiando a 17 gol e 7 assist e ha già eguagliato, a fine febbraio, i suoi precedenti record di 15 gol due anni fa e 17 lo scorso anno.
"Lookman ha sempre fatto tanti gol, almeno da quando è con noi. Lui è diventato un giocatore straordinario, soprattutto quando si è messo a disposizione della squadra diventando un super giocatore", lo ha elogiato domenica nel dopo gara di Empoli il tecnico Gasperini. Chiudendo con questi apprezzamenti pubblici le tensioni dei giorni precedenti. A riguardo Lookman a Empoli ha preferito non commentare, limitandosi poi a postare su Instagram la frase ‘Pain into Power’, letteralmente il dolore si trasforma in forza, sintetizzando così il suo stato d’animo.
Ora il mantra è dare il massimo, tutti insieme, per realizzare l’impossibile, quella parola scudetto che nessuno vuole pronunciare, nemmeno Lookman che domenica ha indicato la strada da seguire: "Pensiamo solo ad una partita alla volta, ora pensiamo solo a battere il Venezia alla prossima".
Del futuro si parlerà da giugno: Lookman vorrebbe prendersi la rivincita nella sua Premier League, dove da giovane non ha mai sfondato. Talento cristallino fin dalle nazionali giovanili britanniche, si era poi arenato tra Charlton, Everton, Fulham e Leicester, con in mezzo la parentesi al Lipsia. In sei anni appena 17 gol. A Bergamo ne segna 17 l’anno. Il suo futuro potrebbe essere al Liverpool per il dopo Salah se arrivasse l’offerta giusta. Dipenderà ovviamente dal finale di campionato e dall’eventuale scudetto. Non dalle scelte di Gasperini, che dopo nove anni a Bergamo potrebbe guardare alla Roma da ricostruire con Ranieri da dirigente. Nel caso di partenza di Gasp (sotto contratto fino al 2026), il nome più gradito sarebbe quello di Vincenzo Italiano, con Tudor e Palladino possibili alternative. Discorsi prematuri: ora l’Atalanta punta a giocarsi, con tutte le sue migliori energie questa volata finale di stagione, senza pensare al futuro.
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