
Lothar Matthaus e Diego Maradona
I tifosi interisti lo ricordano per cavalcate dalla propria area a quella avversaria con palla al piede e avversari seminati lungo il campo. Poi la bomba che tante volte finiva in rete. Memorabili anche gli scambi da una parte all'altra del terreno di gioco con il connazionale Andy Brehme. Il tedesceo Lothar Mattheus che compie oggi 60 anni è stato uno dei più grandi centrocampisti di tutti i tempi e certamente uno dei più forti ad aver vestito la maglia dell'Inter. Era l'Inter di Trapattoni che a cavallo tra gli anni '80 e '90 vinse lo scudetto dei record, la supercoppa Italiana e la Coppa Uefa. "E' il miglior avversario che abbia avuto in tutta la mia carriera, credo che basti questo per definirlo", disse di lui Diego Armando Maradona
La carriera
Lothar, nato il 21 marzo 1961 a Erlangen, si avvicina al mondo del pallone nelle giovanili del FC Herzogenaurach, un piccolo club bavarese. Cresciuto calcisticamente come mediano, Matthäus si afferma come regista di centrocampo. Con il passare degli anni arretrera', diventando uno dei migliori interpreti del ruolo di libero. Presto la sua presenza ingombrante all'interno del terreno di gioco viene notata dal Borussia Moenchengladbach con cui esordisce in Bundesliga e completa ben cinque stagioni. Nel 1984 viene acquistato dal Bayern Monaco, iniziando a essere decisivo anche per la propria Nazionale, con cui si laureera' campione del mondo da capitano nel 1990, nel bel mezzo della sua esperienza italiana. Un anno speciale, il 1990, quello del Pallone d'Oro, il primo vinto da un giocatore interista. E' proprio il presidente dell'Inter, Ernesto Pellegrini, a volerlo e portarlo in Italia per 5,6 miliardi di lire. Una cifra non da poco, ma abbondantemente ripagata a partire dallo scudetto dei record che l'Inter vinse nel 1988-89. Matthäus si rinnova protagonista due stagioni piu' tardi, riportando la 'Beneamata' a vincere un titolo europeo (la Coppa Uefa) a distanza di oltre un ventennio. L'avventura nerazzurra prende una brutta piega dal 12 aprile 1992, quando si infortuna gravemente al ginocchio. A fine anno le strade si separano di comune accordo. Il tedesco torna al Bayern con cui si sposa per altre 8 intense stagioni. Dopo la conquista della sua settima Bundesliga, lascia il calcio europeo accasandosi ai New Jersey MetroStars dove chiudera' la carriera nel 2000. La parentesi da allenatore non e' altrettanto esaltante, con un paio di esperienze da ct di Ungheria e Bulgaria. A distanza di circa 30 anni i tifosi dell'Inter non lo hanno dimenticato e lui non ha mai dimenticato l'Italia: "Io sono tedesco, ho giocato molto in Germania, ma i quattro anni passati qui restano i piu' belli della mia carriera".