MATTIA TODISCO
Sport

Inter, occhio al mister. Il rinnovo è sul tavolo. Ma ora decide Inzaghi

Il summit decisivo si farà più avanti. Adesso c’è il campo, tre trofei da poter conquistare, addirittura quattro considerando anche...

Il presidente dell’Inter Beppe Marotta insieme al tecnico Simone Inzaghi arrivato sulla panchina nerazzurra nell’estate 2021

Il presidente dell’Inter Beppe Marotta insieme al tecnico Simone Inzaghi arrivato sulla panchina nerazzurra nell’estate 2021

Il summit decisivo si farà più avanti. Adesso c’è il campo, tre trofei da poter conquistare, addirittura quattro considerando anche il Mondiale per club estivo. Non è quindi il momento di parlare di un futuro così remoto, come quello che arriverà dopo aver terminato il percorso in campionato, Coppa Italia e Champions League. Tra Simone Inzaghi e la dirigenza dell’Inter c’è un rapporto di fiducia consolidato negli anni. Entrambe le parti si trovano bene a lavorare assieme e hanno fiducia nell’altro, sanno che l’unico obiettivo comune attuale è conquistare più vittorie possibili. Allo stesso modo Beppe Marotta è cosciente del fatto che proprio quei potenziali successi possono cambiare il corso della storia. Fino ad oggi è stato facile immaginare la prosecuzione del matrimonio, rinnovando di anno in anno. Avverrà presumibilmente lo stesso a giugno: l’attuale contratto in scadenza nel 2026 verrà allungato fino al 2027 e si procederà con un’altra annata a caccia di soddisfazioni, magari con cifre ulteriormente riviste.

Ma se tra quei trionfi dovesse spuntare la Champions League, se poi addirittura l’Inter dovesse replicare la tripletta maturata nel 2010, ecco allora che gli scenari aperti diventerebbero molteplici. Già nelle scorse estati, Inzaghi ha ricevuto delle richieste di informazioni dall’estero. Piaceva al Paris Saint-Germain, era nella rosa dei nomi in mano ai manager del Liverpool quando c’era da trovare il sostituto di Klopp. Figuriamoci se davvero dovesse arrivare l’apoteosi in Europa, quante realtà d’élite si avvicinerebbero alla porta del tecnico. Inzaghi stesso è oggi incline a rimanere dov’è, perché all’Inter sa di essere apprezzato, perché la famiglia si trova bene a Milano. E perché, a differenza delle altre sessioni di mercato, stavolta Oaktree potrebbe mettere sul piatto un budget per una campagna acquisti in attivo.

La stagione è arrivata ad un punto talmente importante che nemmeno la dirigenza sta valutando come muoversi qualora dovesse chiudersi l’esperienza con Inzaghi. La prosecuzione del rapporto resta oggi l’ipotesi più probabile e tutto sommato, se anche Inzaghi dovesse davvero lasciare perché sazio di trionfi, ci sarebbero più motivi per festeggiare che non per disperarsi. In fondo proprio l’avvio dell’esperienza interista del tecnico insegna che le decisioni migliori possono arrivare anche in maniera fulminea. Inzaghi fu strappato alla Lazio quando aveva praticamente trovato l’accordo per restare in biancoceleste. Lotito, come noto, non digerì benissimo.

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