
Il 2-2 contro il Parma pesa sull'Inter e su Inzaghi. Attesa per la sfida contro il Bayern Monaco.
NO Gli errori, quanto meno nello sport, si misurano sugli effetti. Tra oggi e domani il tifoso interista ne saprà di più, anche se il rimpianto è sempre il primo compagno dell’appassionato. Il 2-2 di Parma fa male, per quanto visto nel primo tempo, per i quarantuno punti che ballano tra le due squadre, per la convinzione della premessa, ovvero che fosse un fine settimana con solo da guadagnare. Ma, appunto, gli effetti li si comprenderà solo questa sera, con il Napoli impegnato a Bologna. E domani, con il fischio d’inizio delle ore 21 a Monaco di Baviera. Intanto, i temi caldi restano tanti.
Le scelte di Simone Inzaghi. Una squadra prosciugata di leadership nel momento chiave del match. Questa una delle accuse piovute sulle spalle di Inzaghi, squalificato sabato pomeriggio. Meglio partire dall’origine. Poco ha convinto la coppia Calhanoglu-Asllani al centro del campo, e i dubbi erano vivi già prima del fischio d’inizio. Il turco, a 31 anni, pare ormai aver messo da parte il passo da mezz’ala visto anche ai tempi del Milan, e al suo fianco Kristjan Asllani è tutto tranne che Marcelo Brozovic. Non è andata, soprattutto in fase di copertura, come dimostrano le clamorose due occasioni create dal Parma nel primo tempo, e offensivamente l’Inter ha fatto bene soprattutto a sinistra e con gli inserimenti di Mkhitaryan. "Facile giocarci insieme" aveva detto l’albanese in riferimento a Calhanoglu in fase di presentazione del match. Probabilmente, resta per lui l’Inter stessa una difficile collocazione. Fors’anche troppo ambiziosa. Poi i cambi. Obbligato quello di Carlos Augusto per Bastoni a fine primo tempo, inevitabile quello di Zalewski per Dimarco: l’esterno della Nazionale va gestito. Così come capitan Lautaro Martinez, al rientro, anche se Arnautovic ha dimostrato di poter fare di più in pochi minuti rispetto al solito, spento Correa, e ha sempre avuto dalla sua l’apprezzamento di Thuram. Il dito, ancora una volta, si può tornare a puntarlo sul centrocampo. Frattesi-Asllani a condurre la manovra nel momento più delicato... quattro minuti ed è arrivato il pareggio.
Rimonte maladrine. "La squadra ha comunque reagito, provando a vincere fino alla fine". Massimiliano Farris, implicitamente, respinge commenti negativi sulle scelte a gara in corso. L’Inter è calata improvvisamente con ogni suo interprete, riprendendo poi alla distanza le briglie del match in mano. E’ vero che il Parma ha avuto ancora una colossale occasione nel finale, e restano scolpiti anche i numeri della stagione. L’Inter poteva fare sedici su sedici contro avversari dalla decima posizione in giù, invece è arrivata la quinta rimonta subit in Serie A dopo Genoa, Juventus, Napoli, Bologna e Parma. Il vice nerazzurro parla di energie: "Il calo non doveva esserci, ma veniamo da partite contro squadre molto fisiche e le energie non sono al 100%", qualcun altro allarga il discorso alle big d’Europa, con i rallentamenti di Arsenal, Barcellona e Real. Punti di vista, sinistra è la prossimità al secondo tempo visto anche con l’Udinese. Oggi l’Inter è meravigliosa per quarantacinque minuti, poi il calo è netto, tecnico e mentale. Una caduta di schianto che il Bayern potrebbe sfruttare ancora più profondamente.
Verso Monaco di Baviera. Alessandro Bastoni non è un caso. Lo stop di Parma a fine primo tempo è stato precauzionale, Inzaghi si è mosso in anticipo evitando problemi. Il giocatore ieri ha sostenuto l’usuale lavoro dei defaticamento, e contro il Bayern ci sarà. Così come la coppia Lautaro-Thuram, con il Tikus reduce da quel goal che lo porta per la prima volta oltre quota 13 in un campionato nazionale. Dall’altra parte, nella piena emergenza un sospiro di sollievo per Kompany: Kane e Goretzka saranno disponibili.
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