
Un tentativo di Carlos Augusto nel corso del primo tempo contro la Roma
Novantacinque minuti ad altissima tensione, fra errori, ansia, speranze. L’assalto finale va ad oltranza perché i campioni d’Italia non ci stanno e allora anche nel caos del recupero dove ruoli non esistono, fiato non ce n’è più e contano orgoglio e cuore, l’Inter spinge. Con foga e disordine. Trascinata dai soliti 70mila impagabili e inguaribili ottimisti (settore ospiti vuoto per disposizione ministeriale). Ribolle San Siro quando Ndicka si aggrappa a Bisseck in piena area di rigore, ma Fabbri fa continuare. Non c’è più nulla da fare. Però i tifosi continuano a incitare i nerazzurri anche dopo il triplice fischio. Simone Inzaghi è il primo che invita i calciatori ad andare sotto la Curva per ringraziare, Barella a petto nudo insegue Acerbi che, furibondo, sta per rientrare negli spogliatoi convincendo il difensore che si unisce al gruppo. Tutti sotto la Nord, parte il lungo applauso dei supporter, i nerazzurri ringraziano, qualcuno s’inchina. Lautaro Martinez per primo, poi da capitano va ad abbracciare ad uno ad uno i compagni di squadra.
No, mollare ora non si può. Anche se lo scudetto si allontana e solo il Napoli è padrone del suo destino. C’è il Barcellona alle porte. La gara più difficile, nel momento più complicato. "Abbiamo bisogno dei tifosi", aveva detto Calhanoglu prima del match. Come se fosse un segno premonitore. "A questi ragazzi e a quest’allenatore non c’è nulla da rimproverare perché è una delle stagioni più difficili degli ultimi anni. C’è solo da dire grazie con il cuore...", aveva aggiunto il presidente BeMarotta. Quasi un segno di resa prima che calasse il silenzio.
Nel post-partita c’è poca voglia di parlare. La delusione è tanta, si cerca di liberare la mente dai cattivi pensieri e recuperare le forze in vista della semifinale di Champions League. "È chiaro che c’è stanchezza sia fisicamente che mentalmente - ammette Carlos Augusto - Ma non voglio trovare alibi o scuse. La Roma è una grande squadra, hanno segnato all’inizio e ad un certo punto dovevamo spendere più energie per pareggiare. Non siamo riusciti a far gol e alle volte succede un po’ per sfortuna, altre per non aver concretizzato le occasioni... Adesso bisogna ricaricarci perché mercoledì abbiamo una partita importantissima col Barcellona, una sfida che si prepara da sola e una grande occasione per noi".
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