LUCA MARINONI
Sport

La FeralpiSalò alza la voce. La furia del patron Pasini: "Arbitri, esigo rispetto»

Il patron dei gardesani: "Non siamo la cenerentola già destinata alla retrocessione. E vorrei avere più partecipazione dalla cittadinanza: a Piacenza erano in pochi...".

La furia del patron Pasini: "Arbitri, esigo rispetto"

Un punto storico ma pure tanta rabbia. La Feralpisalò ha rotto il ghiaccio nel torneo cadetto ma il presidente Giuseppe Pasini non ci sta. E alza i toni. "La squadra col Modena è stata all’altezza. Ma non accetto che si pensi a noi come una vittima sacrificale. Adesso alzeremo la voce, non accettiamo leggerezze, esigo rispetto totale".

Orgoglio, tantissimo. E altrettanta amarezza. Il weekend dei gardesani e del primo tifosi ha il sapore agrolce della gioia e della delusione. "Intanto un plauso alla squadra e allo staff. Contro il Modena ho visto una Feralpisalò viva, consapevole mentalmente, a tratti brillante, che ha saputo reagire allo svantaggio e anche in 10 ha saputo reggere e stringere i denti, sintomo di una crescita, di un gruppo coeso e di una condizione sicuramente migliorata. C’è grande soddisfazione per il primo punto, più che meritato, segnando il primo gol in B con Davide Balestrero, che indossava la fascia da capitano: è cresciuto con noi ed è stato tra i principali interpreti del “Capolavoro Verdeblù. Quello di sabato è un punto di una nuova partenza e sono felice".

Poi le note dolenti. E uno sfogo più che legittimo. "Sono invece molto deluso da quello che ci è stato tolto al 64’, col rigore prima fischiato e poi tolto dal Var con tanto di secondo giallo per una presunta simulazione a Felici. Nove volte su 10 quello è rigore. E di certo non può essere simulazione. Se fossimo rimasti in 11 avremmo forse potuto giocarci qualcosa in più. L’arbitraggio non mi è piaciuto. Io sono sempre stato a favore del Var ma la chiamata di sabato la trovo fuori luogo. Quindi da presidente mi voglio far sentire, l’ho fatto subito dopo la gara e lo faremo ancora, nelle sedi opportune. E il mio mister ha ragione: non siamo la cenerentola già destinata alla retrocessione. Se pensano il contrario, be’ allora sappiano che ci sentiranno alzare la voce molto spesso contro le terne e le designazioni. Non è il blasone ad indirizzare le partite, ma quello che succede in campo. Da adesso inizieremo ad alzare la voce, il lavoro del mio team va rispettato".

Chiosa finale rivolta a tutto l’ambiente: "Un grande abbraccio lo invio simbolicamente ai nostri tifosi presenti allo stadio, Vecchia Guardia e Fossa dei Pirati. Ma sono deluso dalla poca partecipazione della cittadinanza di Salò, che non dimostra attaccamento né un pizzico di passione per venire fino a Piacenza a seguire la squadra che rappresenta il loro territorio. Dovrebbe essere un orgoglio, per noi lo è. Per altri evidentemente no. E questo non mi piace".