REDAZIONE SPORT

La storia. Enrico Zaglio, in campo a 93 anni con la palla ovale sotto il braccio

Gioca a Brescia con la società “Poderosa Old Rugby“. Ed è il più anziano tesserato. della nostra Federazione.

Enrico Zaglio, classe 1931, tesserato per la Poderosa Old Rugby di Brescia Qui applaudito dagli. avversari durante una sua esibizione

Enrico Zaglio, classe 1931, tesserato per la Poderosa Old Rugby di Brescia Qui applaudito dagli. avversari durante una sua esibizione

Una passione senza tempo, un legame che va ben oltre la carta d’identità consumata. Con una palla ovale sotto braccio, compagna di viaggio e di giochi dalla seconda metà degli anni ’40. Enrico Zaglio, 93 primavere (il 15 giugno arriverà a quota 94), non è solo il più anziano tesserato delle Federazione Italiana Rugby ma pure il simbolo di una squadra molto particolare: si chiama “Poderosa Old Rugby“ di Brescia, è stata fondata nel 2003 da ex giocatori, amatori e simpatizzanti genitori-supporters della società Rugby Brescia. Con un particolare: è dedicata solo agli atleti “over 35“.

La storia e tante piccole curiosità riguardanti la società si possono leggere sulle pagine “social“: "Tutto e nato nell’anno 2003, presso lo ‘stadio Invernici’, sede del rugby Brescia. Una sera di marzo, un gruppo sparuto di genitori di ragazzini tesserati nelle giovanili della società, stanchi di guardare ma, soprattutto, di vedersi ingrossare la pancia, decide di abbandonare la solita idea primaverile di rispolverare la bicicletta e di incontrarsi con scarpe e pantaloncini per una corsetta". Tra terzi tempi, aneddoti, goliardia e voglia di... mete, c’è tanto da raccontare. Compreso l’amore verso questo sport di Enrico, arzillo atleta classe 1931 con cinque figli e tanti nipoti, una vita tra rugby e lo sport in generale.

Cominciò ad avvicinarsi al rugby a Livorno, dove trascorreva le vacanze a casa dei nonni: era un bambino curioso che giocava in porta a calcio, ma vedendo i ragazzi del Cus passarsi quel pallone dalla forma strana portato dagli americani, ci mise poco ad appassionarsi alla disciplina che cominciò a praticare quando tornò a Brescia, dove giocò come tallonatore (e le scarpe troppo strette) nella squadra del liceo scientifico che frequentava. Era il 1947, ma all’ultimo anno di scuola Zaglio dovette smettere, perché in casa non c’erano tanti soldi e per continuare a studiare all’Università serviva conquistare la borsa di studi.

Dopo averla ottenuta Enrico potè ricominciare nel Rugby Brescia. Frequentava ingegneria e giocava, dividendosi fra Brescia e Milano, ma dopo la laurea ecco un altro stop, questa volta per motivi di lavoro. Negli anni Zaglio è stato in tante aziende, fino a qualche anno fa era anche docente universitario e collaborava con uno dei suoi figli per nuovi progetti in campo elettronico.

Ma Il rugby gli è rimasto nel cuore, e lo sport mai lo ha mollato del tutto (ha partecipato una decina di volte alla Marcialonga e si è dedicato anche all’alpinismo). E quando ha compiuto 90 anni ha deciso di festeggiare a modo suo, con una partita di rugby. Perché il segreto della longevità è quel volersi sempre tener in forma con allenamenti ogni venerdì (e non solo), mangiando bene, conservando sani stili di vita e allontanando la pigrizia (il martedì, per non farsi mancare nulla, canta nel coro polifonico di musica classica). Poche regole per una sorta di elisir di lunga vita. Incarnando i valori e l’amore per lo sport.

Giulio Mola

Continua a leggere tutte le notizie di sport su