LUCA MIGNANI
Sport

Le tre certezze del Milan. Da Maignan a Reijnders con i gol di Gimenez. Conceiçao si gioca tutto

Le mosse del tecnico in vista del rush finale per entrare in zona Champions. Rinnovi pronti per portiere e centrocampista, in difesa il rilancio di Pavlovic. Riflessioni sui “fantastici 4“ in attacco: la formula non ha ancora ingranato.

Santiago Gimenez esulta dopo la rete siglata da ex contro il Feyenoord

Santiago Gimenez esulta dopo la rete siglata da ex contro il Feyenoord

Il nuovo, vecchio Milan, ancora davanti al nuovo, vecchio ritornello: le partite della verità. Niente retorica, pura aritmetica: otto punti di distanza dal quarto posto (al momento, fuori anche dall’Europa minore), una gara da recuperare giovedì alle 20.45 a Bologna, a seguire altro scontro diretto, domenica alla stessa ora, a San Siro con la Lazio. Poi Lecce e Como prima della sosta, per un calendario con sempre meno turni infrasettimanali vista l’uscita dalla Champions. Quella Champions che si deve riagguantare a fine maggio: è l’obiettivo minimo, al di là della Supercoppa (già lontanissima) e della semifinale di Coppa Italia di inizio aprile contro la vincente di Inter-Lazio. Così, Conceiçao va incontro a nuovi esami, visto che sul tavolo c’è anche il suo contratto che può essere rescisso a giugno, cercando di ripartire dalle proprie certezze. Che sono pochissime.

A partire da Maignan. Con il portoghese in panchina è diventato capitano fisso. Di recente è tornato altalenante, vedasi le papere con Feyenoord e Torino, anche se per il rinnovo del contratto l’intesa sarebbe già stata trovata: ingaggio da 3,2 a 5 milioni, scadenza dal 2026 al 2028 con opzione per un altro anno. Certezza, dunque, sì: ma per quanto? La società riflette. Certo è il totale rispolvero di Pavlovic: relegato ai margini dalla precedente gestione, nel mirino, durante il mercato di riparazione, di Fenerbahçe, Galatasaray e Crystal Palace (anche questo mese), poi titolare praticamente inamovibile e con profitto nelle ultime partite. "È un guerriero", la constatazione del tecnico dopo Torino. Ne servono e serviranno, tanto che con Conceiçao ha trovato continuità anche la duttilità applicata a tanta, tantissima corsa di Musah: esterno alto, basso, centrocampista centrale. Con relativo “panchinamento“, nelle ultime due gare, di chi fin qui aveva sempre tirato la carretta: Fofana.

La vera sicurezza in mediana, tuttavia, porta un altro nome e ben altri numeri: Tijjani Reijnders, 12 reti stagionali, 3 assist, contratto (firmato soltanto nell’estate 2023) pronto ad essere portato fino al 2030 con un sostanziale ritocco sull’ingaggio per arrivare attorno ai 5 milioni. In avanti, poi, i fantastici quattro non hanno ancora, a dir poco, ingranato: Pulisic non è al meglio, Leao è stato prima escluso dall’undici titolare e poi sostituito all’intervallo sabato (senza rientrare in panchina nella ripresa), Joao Felix pare godere di una stima quasi illimitata, ma da lì a essere concreto ancora ce ne passa. Restano fuor di dubbio i numeri di Gimenez, anche lui non al meglio e finora servito con il contagocce. Numeri, però: 16 reti fino a gennaio con la maglia del Feyenoord, già 3 con quella rossonera.

Conceiçao si è rimesso all’opera ieri a Milanello, con Loftus-Cheek e Walker a lavorare ancora a parte, anche per tradurre sul campo i messaggi di Ibrahimovic, nell’intervista rilasciata a GQ: "Tutti parlano di noi, significa che stiamo facendo qualcosa di grande. C’è una nuova mentalità, fame. Non abbiamo paura: sfondiamo qualsiasi muro. Fidatevi: noi siamo il rock and roll, la nuova scuola. Puntando sempre ai risultati". In tema di società: è di ieri la notizia dell’iscrizione dei dirigenti rossoneri Geoffrey Moncada e Jovan Kirovski all’Unisalento di Lecce per ricevere il patentino italiano da ds.

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