"Dove eravamo rimasti?". Sono, probabilmente, le prime parole scelte da Rolando Maran, ieri pomeriggio, quando è tornano in campo a Torbole per riprendere ad allenare il Brescia. Il tecnico trentino, esonerato lo scorso 8 dicembre, è stato richiamato a lavorare con un gruppo che conosce molto bene e che la società del presidente Massimo Cellino gli ha nuovamente affidato con i crismi dell’ufficialità alle 11.30.
Fatale a Bisoli, fino a ieri suo successore, la sconfitta maturata all’ultimo minuto di recupero con il Catanzaro, proprio come era capitato a Maran all’andata. L’esperienza bresciana di Bisoli (qui molto apprezzato come giocatore ai tempi di Carletto Mazzone) si è chiusa così con il magro bilancio di sei pareggi e una sconfitta. Un bottino che ha fatto precipitare in classifica le Rondinelle, scivolate a soltanto tre punti dalla zona playout e a quattro dalla retrocessione diretta, ma, soprattutto, con alle spalle soltanto cinque pericolanti.
Una situazione sempre più preoccupante che ha indotto a tornare sui suoi passi il presidente Cellino che, in un primo momento, aveva deciso di puntare sulla grinta di Pierpaolo Bisoli che aveva avuto modo di conoscere durante la comune esperienza ad Cagliari. Il compito di Maran in questi primi giorni della sua terza avventura bresciana è innanzitutto quello di riannodare i fili del discorso e cercare di riportare tranquillità e serenità in un ambiente che sembra sempre più preoccupato.
Il nuovo-vecchio allenatore delle Rondinelle, che ha lavorato con tutto il gruppo tranne Cistana e Verreth, farà il suo “esordio“ domenica in una partita molto delicata come quella in casa della Carrarese. Una sfida con una rivale diretta nella corsa alla salvezza come la matricola toscana (in flessione dopo un avvio promettente) che impone al Brescia di conquistare un risultato positivo, anche perché alle sue spalle ci sono squadre come la Sampdoria che puntano a risalire dalla zona calda della classifica.
La ripartenza di Maran ha dovuto fare i conti anche con un dubbio che a dicembre si era rivelato fatale per Maran. Il tecnico trentino era stato infatti accusato da Cellino, che ieri non ha raggiunto il Centro Sportivo di Torbole, di guidare una formazione in precarie condizioni fisiche. L’altro scoglio del momento in casa biancazzurra riguarda la composizione della rosa e la strategia del Brescia nel mercato di riparazione.
Complice l’infortunio che terrà Cistana fermo almeno per un mese e mezzo, le Rondinelle hanno un estremo bisogno di inserire in rosa almeno un altro centrale di una certa esperienza se non vogliono correre il rischio di rimanere con il solo Adorni e due giovani come Papetti e Calvani. I dubbi sulle strategie del mercato biancazzurro non riguardano però solo la difesa. In effetti, al di là dell’ormai consueto problema sugli esterni, è necessario decidere in fretta il futuro di Borrelli. "Nodi" che Maran dovrà sciogliere in fretta.
Luca Marinoni
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