
Il libro sull'Inter
Se l’Inter non esistesse, bisognerebbe inventarla per rendere più avvincenti le vite dei tifosi, non solo interisti, ma di tutta Italia. Raccontarne la storia significa imbattersi in continui rovesciamenti di fortuna: uno scudetto al secondo anno di vita e poi dieci anni di astinenza. Altro scudetto e poi due spareggi per non retrocedere.
A scrivere la travolgente storia della squadra più pazza d'Italia, mai retrocessa in B, ci hanno pensato cinque super tifosi.
Ne è nato un libro “1908 FC Inter” (490 pagine, 29,90 euro il prezzo, Hoepli editore), nel quale qualsiasi cuore nerazzurro non può che specchiarsi... arrabbiandosi e sorridendo.
In quasi mezzo migliaio di pagine, tra palpitazioni, momenti d'estasi e grandi crisi di sconforto, si raccontano con gli occhi del partigiano nerazzurro le origini, dall'Ambrosiana che si esibiva all'Arena, fio ad Angelo e Massimo Moratti, passando per l'epoca di Fraizzoli e di Pellegrini, fino all'Inter cinese dell'ultimo scudetto.
Dentro, nei capitoli scritti da Mauro Colombo, Luigi Ferro, Maurizio Harari, Andrea Maietti e Roberto Torti, le storie che hanno fatto piangere e sognare generazioni di tifosi. Molti campionissimi, croce e delizia del tifoso, hanno giocato nell’Inter: Nyers, Skoglund, Benito “Veleno” Lorenzi, Suarez, Mariolino Corso, il Becca, Recoba. Sono loro che rappresentano meglio di tutti le montagne russe dell’Interismo, ma poi certo ci sono anche i più affidabili Mazzola, Facchetti, Rummenigge, Mattheus, Bergomi, Zanetti.
Personalità carismatiche come Herrera e Mourinho. Tanti presidenti, fino a Massimo Moratti, che dopo un decennio di insuccessi, cambi di allenatori e nervosismi vari, ha lasciato ai tifosi il magnifico ricordo degli allori del Triplete.
In filigrana, la famosa frase dell'avvocato Peppino Prisco: “Quando stringo la mano a in milanista, dopo me la lavo. Quando la stringo a uno juventino, dopo controllo se ho ancora tutte le dita”. Con la prefazione di Maurizio Cucchi, tifosissimo della Beneamata come tanti poeti, da Vittorio Sereni in poi, con una lunga intervista a Massimo Moratti e con le tavole di Osvaldo Casanova, illustratore cult nel mondo del calcio, è un volume da tirar fuori nei momenti di esultanza o di sconforto. Perché l’Inter è questa.