MATTIA TODISCO
Sport

L’Inter dei volti nuovi. Taremi soffre e incide guadagnando un rigore. Ma a brillare è Bisseck

Con pochi palloni da giocare l’iraniano si sfianca nei ripiegamenti difensivi. Suo il tocco che induce al fallo di mano in area di Merino nel primo tempo. Frattesi e Zielinski in difficoltà: ad emergere è il giovane centrale tedesco.

Taremi soffre e incide guadagnando un rigore. Ma a brillare è Bisseck

Con pochi palloni da giocare l’iraniano si sfianca nei ripiegamenti difensivi. Suo il tocco che induce al fallo di mano in area di Merino nel primo tempo. Frattesi e Zielinski in difficoltà: ad emergere è il giovane centrale tedesco.

La mossa è arrivata in anticipo. Come un centravanti che scatta prima, per fregare la concorrenza, attaccando la palla. Così l’Inter, affidata sul mercato a Marotta e Ausilio, per Mehdi Taremi ha agito lanciandosi nello spazio e segnando, metaforicamente, il gol che Inzaghi chiedeva. Da luglio, l’iraniano veste nerazzurro. Un destino segnato da mesi, con visite mediche fissate (e poi rimandate) già a febbraio. Chiaro l’intento: avvicinare il livello di titolari (Thuram-Lautaro) e alternative, da Arnautovic-Sanchez all’austriaco con Taremi, goleador con esperienza da Champions, a cui per il salto nell’élite europea mancava giusto la chiamata che attendeva.

Il pre-campionato, ben condotto ma interrotto da guai fisici quando già i tifosi pregustavano l’avvio sprint dell’iraniano, ha dato un saggio delle qualità del centravanti acquistato dal Porto. In Serie A, invece, c’è stata giusto una degustazione, perché di settimana in settimana sono emersi fattori che hanno spinto in senso contrario. Thuram sempre più indispensabile, Lautaro con una condizione precaria per la quale cura non può che esserci un impiego costante. La Champions, da grande vetrina, è così diventata per Taremi il rifugio in cui cercare minuti, sfruttare le occasioni, guadagnarsi i galloni agli occhi del tecnico, che ne stima le qualità ed è convinto di avere un “terzo“, nelle gerarchie delle punte, più forte di quello che aveva nella passata stagione.

L’Arsenal, però, è cliente complicato. Giocando la carta del turnover, Inzaghi ha visto ieri un’Inter che ha consegnato a lungo il pallone ai gunners nel primo tempo. La prima vera chance arriva in contropiede, con Lautaro che si conquista una punizione e Calhanoglu che mira verso Taremi, bravo ad anticipare l’avversario e guadagnarsi una carambola da rigore, capitalizzata dal freddo Calhanoglu. È uno dei pochissimi palloni toccati dall’iraniano in 47’ e arriva a un passo dall’intervallo, a testimonianza delle difficoltà incontrate. E lo stesso vale per gli altri che, come l’ex Porto, cercano dal mercoledì di Coppa delle risposte da mettere sul piatto al tecnico. Frattesi la tocca di rado. Zielinski fatica a farsi vedere. Bisseck, in compenso, emerge nella partita prettamente difensiva dei nerazzurri, per di più contro un avversario di rango come Sakha. Il tedesco mette tante pezze in extremis e supera l’esame di maturità. Non è un caso che, al primo slot disponibile della ripresa, Inzaghi tolga proprio Frattesi e Zielinski. Taremi invece prosegue. Aiuta coi ripiegamenti. Non lesina nello sforzo finché l’allenatore non lo avvicenda con Dimarco.

La prima sera realmente fredda al Meazza ricorda ai colleghi dei broadcaster che nelle settimane gelate di gennaio ci sarà di nuovo spazio per il mercato. Dieci mesi fa, come detto, in quelle stesse settimane l’Inter stava lavorando per la finestra successiva, senza dimenticare l’arrivo di Buchanan. Un’operazione anticipata di qualche mese per via dell’infortunio di Cuadrado e a meno che non avverrà qualcosa di simile, assicura Marotta, in inverno "non ci saranno operazioni, salvo le opportunità di qualche giovane talento". Smentita nche la possibilità che il futuro prossimo possa vedere un altro allenatore in panchina, al posto di quello attuale. Ne parla il diretto interessato a Prime: "Ci sono state opportunità in passato, ma sto benissimo qui. Ho una grande società alle spalle, dei tifosi che sono sempre con noi, abbiamo vinto tanto. Non ci vogliamo fermare". Opinione condivisa con il suo attuale presidente. "Interesse per lui dalla Premier League? Significa che è un bravo allenatore - risponde Marotta - . Merita l’attenzione di altri club. Sottolineo che il suo ciclo non è assolutamente vicino alla conclusione, siamo contenti di averlo con noi. E da quello che so anche lui. Abbiamo un grande rapporto, siamo molto orgogliosi di lui".

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